La Goletta verde boccia il lago di Garda
Solo tre torrenti su 11 con batteri entro i limiti, ma l’anno scorso era anche peggio
Voto insufficiente al Garda bresciano: soltanto tre degli 11 torrenti monitorati da Legambiente scaricano nel lago acque con concentrazioni microbiologiche che sono nei limiti di legge. Ma i risultati della Goletta possono essere letti in chiave positiva: il canale di Rivoltella (via Agello) e la foce del torrente Maguzzano (nei pressi del lido di Lonato) hanno concentrazioni di batteri entro i limiti di legge. Entrambi, l’anno scorso, erano stati dichiarati «fortemente inquinati».
Voto insufficiente al Garda bresciano: soltanto tre degli 11 torrenti monitorati da Legambiente scaricano nel lago acque con concentrazioni microbiologiche che sono nei limiti di legge.
La buona notizia, semmai, è che le analisi fatte dai tecnici della «Goletta» producono risultati positivi. Basta prendere due casi, ossia il canale di Rivoltella (via Agello) e la foce del torrente Maguzzano (nei pressi del lido di Lonato). Entrambi, l’anno scorso, erano stati dichiarati «fortemente inquinati», mentre stavolta i campioni analizzati in laboratorio hanno dato esito negativo: le concentrazioni di batteri sono «entro i limiti».
«L’obiettivo della Goletta dei Laghi — spiega Simone Nuglio, responsabile della campagna — non è solo denunciare situazioni critiche per la qualità dell’acqua, ma anche stimolare un dialogo tra le diverse amministrazioni e le autorità di controllo, in un’ottica di sistema».
In effetti, il monitoraggio della Goletta mette in luce un problema cronico del Benaco: l’eccessiva cementificazione ha determinato una pressione antropica che, sommata ad un sistema di depurazione ormai vetusto, non può che avere conseguenze anche sulla qualità delle acque. Un bacino immenso, il Garda, che nei prossimi decenni — con i ghiacciai in lento scioglimento — rappresenterà per il Nord Italia il principale bacino di acqua dolce.
Insomma, la qualità dell’acqua è una necessità. E in tal senso il modello da seguire, almeno a leggere le analisi della Goletta, è il Trentino: sia a Torbole sia a Riva il Sarca scarica nel lago acqua pulita. Toscolano fa da spartiacque: su tre diversi monitoraggi, due sono inquinati (Rio Lefà e Camping Riviera) mentre la spiaggia Riva Granda (cartiera) si salva. Legambiente certifica diverse criticità anche a Salò: «fortemente inquinato» la foce del canale nei pressi della località «le Rive». Bocciato anche il Porto di Padenghe, mentre migliora («nei limiti») un torrente da sempre critico come il Maguzzano.
Che la densità abitativa e la cementificazione pesino sul Garda, lo confermano i risultati di Desenzano: «Fortemente inquinati» lo scarico a lago della Spiaggia d’Oro e un secondo a sud della Lega navale. Non va meglio sulla sponda veronese: superano i limiti di legge le concentrazioni di batteri a Garda, Bardolino, Lazise e Castelnuovo. Le analisi, effettuate alla foce dei torrenti, non dimostrano che l’intero litorale sia inquinato, ma che esistono criticità, soprattutto legate alla depurazione.
«Questi dati — sostiene Damiano Di Simine di Legambiente — dimostrano che non è più possibile perdere tempo».
Il raffronto Risultati migliori rispetto allo scorso anno, ma c’è ancora tanto da fare