Corriere della Sera (Brescia)

Abusi, la figlia lo accusa: «Io innocente»

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha parlato per tre ore: un’ora e quaranta è durato l’esame della difesa, un’ora e venti quello dell’accusa. Tre ore, per ribadire la sua innocenza: «Mia figlia non l’ho mai sfiorata». Non per abusare di lei. «Solo qualche schiaffo» ha ammesso. Al banco degli imputati, l’allenatore di calcio di Gavardo arrestato (e ai domiciliar­i) da quasi nove mesi con la pesantissi­ma accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia, che i 18 anni li ha compiuti lo scorso novembre. Stando al racconto della ragazza — affidato alle insegnanti, ritrattato davanti al magistrato e successiva­mente riconferma­to sempre in ambito scolastico — gli abusi si sarebbero protratti per ben quattro anni. E «sto benissimo» avrebbe commentato le conclusion­i dell’esperto a cui il giudice ha affidato una perizia psichiatri­ca: «Soffre di un disturbo della personalit­à del tipo Borderline, tale da poter determinar­e un racconto non perfettame­nte aderente alla realtà» è scritto nero su bianco. «Non ho fatto nulla» ha ribadito il padre. E allora perché? Perché una figlia dovrebbe arrivare a tanto? È stata l’ultima domanda che gli hanno sottoposto in aula. Assistito dall’avvocato Enrico Cortesi (del Foro di Bergamo) ha provato a rispondere: «È possibile che sia una questione di vendette». Per svariati motivi: «L’ho riconosciu­ta soltanto quando aveva sette anni, il nostro è sempre stato un rapporto piuttosto burrascoso, le dicevo che a calcio era scarsa quando lei invece ci credeva tantissimo, sono entrato nella cerchia delle sue amiche e non le è piaciuto...». A processo hanno deposto anche due compagne di squadra (con la mamma hanno confermato che la ragazza voleva giocare nella squadra allenata dal padre, non sarebbe mai stata obbligata), la mamma («non credo agli abusi: parlavo molto con mia figlia, in quattro anni avrebbe avuto mille possibilit­à per confidarsi con me e invece nulla. Per di più mai ha dato segno di non voler stare con il padre») e la nonna materna. La discussion­e slitta dopo la pausa estiva: prossima udienza l’11 ottobre. (m.rod.)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy