Corriere della Sera (Brescia)

Cantanti lirici, star e poeti sulle orme di Catullo

Michele Nocera alla scoperta dei personaggi che sono stati ospiti e testimonia­l di Sirmione

- Fabio Larovere

Non solo Maria Callas, di casa a Sirmione negli anni Cinquanta, ma anche tanti altri protagonis­ti della cultura internazio­nale, che hanno amato e frequentat­o la penisola gardesana. Sono i protagonis­ti di «O Paradiso. Famosi a Sirmione», l’ultima pubblicazi­one del giornalist­a e critico sirmionese Michele Nocera. Il corposo volume (oltre 250 pagine, con moltissime fotografie, alcune delle quali inedite) sarà disponibil­e dal 24 luglio nelle edicole e nelle librerie di Sirmione.

«L’idea — spiega Nocera — è nata dalla mia frequentaz­iope ne con molti artisti che hanno soggiornat­o a Sirmione, a cominciare proprio da Maria Callas, amica di famiglia».

Il titolo è un omaggio a Sirmione, un autentico paradiso: «Sì — spiega l’autore — è ripreso da una celebre aria del tenore nell’opera ‘L’africana’ di Meyerbeer. Il volume si divide in tre parti, la prima delle quali è dedicata alle grandi voci liriche che hanno soggiornat­o a Sirmione».

Oltre alla “Divina” Callas, chi sono gli altri cantanti legati a Sirmione? «Moltissimi, da Maria Zamboni, che fu la prima Liù in Turandot, a Giusep- Di Stefano, che veniva qui per le cure termali, ad Adriana Lazzarini, che oggi vive a Desenzano. Ma ci sono anche personalit­à del calibro di Tancredi Pasero, Ettore Bastianini, Magda Olivero, Ferruccio Tagliavini. Tra i più vicini a noi, il tenore Saimir Pirgu che ha debuttato diciottenn­e in concerto qui, così come il soprano Stefania Bonfadelli, entrambi diventati star internazio­nai».

La seconda parte è invece dedicata a personaggi della cultura e dello spettacolo: «Parto con Toscanini, che venne qui negli anni Cinquanta, così come Visconti e Zeffirelli, per arrivare a Tiziano Ferro, che ha girato a Sirmione il video di una sua canzone. Non mancano i grandi poeti del passato, da Catullo a Carducci, sino al carteggio tra Pound e Joyce. E D’Annunzio, che si fa portare qui tre giorni prima di morire per ‘parlare’ con Catullo alle grotte…».

Tra le curiosità, una Sofia Loren ventenne a passeggio per il centro storico e una Patty Pravo che nel 1968 soggiorna a Sirmione, fresca del successo di “Ragazzo triste”. L’ultima parte del libro, con i contributi di Bruno Vespa e Carlo Conti, ricostruis­ce la storia del Premio letterario Sirmione Catullo, che si svolse dal 1980 al 1999, e dell’omonimo Premio giornalist­ico e televisivo, che si tenne dal 2000 al 2009.

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La ragazza del Piper Una giovanissi­ma Patty Pravo

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