Brescia, 2-1 al 90’ contro Zambelli
Fino all’81esimo i dilettanti (con Zambelli) si sono illusi di battere le rondinelle Negli ultimi dieci minuti la riscossa: prima il pareggio con Torregrossa, poi il sorpasso con Ferrante
Fino al minuto 81 la squadra dei ds, rafforzata anche dall’ex capitano Marco Zambelli, ha sognato il colpaccio. Ma il Brescia si è riscosso: prima il pareggio, poi la vittoria con Ferrante. Moderatamente soddisfatto Boscaglia. Per l’ex capitano nulla da fare nel nuovo Brescia. (LaPresse/Cavicchi)
È stata la classica giornata da raccontare ai nipoti, per tanti dilettanti che fanno del calcio il loro hobby (ben retribuito, anche nei tornei notturni ancora in corso). Qualche ex talento di belle speranze, che ha accarezzato l’èlite del pallone, alcuni impiegati, persino un paio di disoccupati, diversi studenti, quasi tutti di Scienze Motorie, freschi di scudetto universitario con il Cus. Almeno fino al minuto 81. Tutto perfetto, oltre le aspettative. Grazie al colpo d’autore di Zagari, mancino finissimo, cresciuto nell’Atalanta e ora all’Adrense in Eccellenza, stavano battendo il Brescia. La squadra del loro cuore, rimasta per tutti una chimera. Poi, negli ultimi 10 minuti, le rondinelle sono riuscite con orgoglio a vincere la partita, salvare la faccia e rovinare una favola estiva rimasta sulla carta senza essere pubblicata.
Torregrossa ha pareggiato dopo un’azione insistita, su assist di Bisoli, tra i più in palla pur essendo più che mai uomo mercato (l’Atalanta, notizia delle ultime ore, è in pole position). Allo scadere è arrivato il gol del 2-1, un sorpasso targato Ferrante, uno cui non piace perdere neanche a briscola, che si è preso gli applausi di circa 500 tifosi, arrivati per vedere il primo Brescia in embrione e soprattutto per sostenere Marco Zambelli, il capitano di sempre. La rappresentativa dei direttori sportivi bresciani, con giocatori di Eccellenza e Promozione in campo, ha avuto in lui il rinforzo e la stella umile, con la maglia numero 3 addosso – per l’ex capitano un inedito – e la voglia di non strafare sebbene le attenzioni di tutti fossero per lui. Ha fatto cose semplici, non avendo la gamba per poter arare la fascia destra. Qualche diagonale ben fatta, alcuni dribbling, un gol salvato estirpando il pallone a Torregrossa, nella ripresa persino un po’ di interdizione da mezzala. La sua partita è durata 62 minuti, ha lasciato il terreno di gioco ricevendo un’ovazione non appena i suoi compagni per un giorno avevano preso la testa dell’incontro. Zambelli-Brescia 1-0, quindi, ma non potranno mai essere rivali. E le strade di entrambi rimarranno parallele, lo si è capito in modo molto chiaro a fine partita. Intanto, prosegue il lavoro di Boscaglia: duttilità tattica – ha proposto dal via un 4-4-2, diverso dal 3-5-2 della prima uscita – e subito qualche giocata preparata a tavolino, specie su calcio piazzato. Gli esterni dovranno far cambiare passo al Brescia, ma ancora non si intravedono. Coly, avanzato a centrocampo, è uscito dopo 25 minuti per un risentimento all’adduttore; il nuovo arrivato Cortesi, elegante e dotato di buona tecnica, si è adattato al ruolo ma resta una seconda punta; il faro resta quindi Cattaneo, a suo agio in una posizione, quella dell’ala, che gli è propria. L’orgoglio non è mancato, quando le gambe erano più pesanti. Ed è già un buon punto di partenza, in vista dell’amichevole di lusso che sabato a Palazzolo opporrà le rondinelle al Cagliari. Anche se il cartello con i lavori in corso, questa è l’impressione, rimarrà appeso sino ad inizio campionato. (LaPresse/Cavicchi)