Geriatria, «possibile riportarla a Brescia»
L’assessore Gallera non esclude la revisione del Piano aziendale «o un altro reparto al Civile»
La Regione apre uno spiraglio sul ritorno della Geriatria a Brescia, all’interno dell’ospedale Civile.
Il 5 giugno il reparto è stato trasferito dal Richiedei di Gussago al quarto piano del presidio di Montichiari, ma l’assessore regionale al Welfare ritiene che su questo aspetto si possa rivalutare il Piano aziendale: «non c’è nessun problema a rivedere il Poas — dice Giulio Gallera — si potrebbe eventualmente reincorporare il reparto o prevedere un’altra geriatria al Civile».
In effetti, con lo spostamento della geriatria degli Spedali Civili a Montichiari, la città di Brescia si trova ad oggi con un solo reparto di questo tipo, in Poliambulanza. E questo nonostante i numeri dell’Istat certifichino l’invecchiamento costante della popolazione: sono 37.300 (19%) i residenti di Brescia che superano i 70 anni, ossia un quinto della popolazione (16.134 quelli con almeno 80 anni). Ma molti di più, se si calcola chi vive nell’hinterland e fa riferimento agli ospedali di Brescia.
Sulla possibilità di tornare indietro, e rivedere la scelta della geriatria a Montichiari, Gallera conferma la sua apertura: «non abbiamo nulla in contrario — dice —, anche perché stiamo costruendo una riforma con al centro i pazienti fragili e i malati cronici» è la premessa dell’assessore al Welfare, secondo il quale «se ci fosse manifestata quest’esigenza di far tornare la geriatria, ci troverebbe d’accordo».
Di una «doppia geriatria» (Brescia e Montichiari) si parla da un po’ di mesi, ma è chiaro che per realizzare questo progetto bisogna prima far crescere il personale dedicato al reparto che cura gli anziani. Dopo il 5 giugno la geriatria di Montichiari, pur lontana dal capoluogo, avrebbe dovuto continuare comunque a «ricevere» i pazienti dimessi dai reparti di cardiologia, neurologia e chirurgia del Civile. E invece, ad oggi, le dimissioni da Brescia risultano molto più complesse, tanto che i numeri dei trasferimenti sono molto calati.
Rivedere il futuro della geriatria dell’Asst Spedali Civili potrebbe quindi riequilibrare anche l’occupazione dei posti letto: all’interno di un nosocomio di primo livello come il Civile (il più grande in Lombardia) ci sono reparti chiave che spesso rischiano la saturazione, ecco perché avere la geriatria a Brescia — sostengono da più parti — permetterebbe di liberare posti dai reparti più affollati, risparmiando magari sui costi di ricovero.
La scelta del trasferimento, in effetti, era stata preceduta da discussioni e controproposte, tra chi riteneva che la geriatria dovesse rimanere al Richiedei e chi voleva che entrasse al Civile grazie alla ristrutturazione dei padiglioni (spazi permettendo).
Di certo, bisogna partire da un dato: ad oggi, nel territorio dell’Ats di Brescia, quasi la metà delle persone ricoverate (45%) ha più di 65 anni. Che fare, quindi, davanti a questi numeri? Per Giulio Gallera la discussione sulla geriatria è aperta, ma resta fermo il fatto che «la decisione finale — ha detto — attiene alla direzione strategica», quindi al direttore generale Ezio Belleri.
Gallera Non siamo contrari a rivedere la scelta sulla geriatria di Brescia