Brescia, crescono fatturato e ordinativi
Continua il trend positivo dell’industria che a fine anno potrebbe registrare un più 3,2% Resta il nodo degli impianti sotto utilizzati. Ripresa anche del mercato interno
Brescia in linea con l’Italia. Anche nella nostra provincia i dati congiunturali del secondo trimestre delle principali associazioni di categoria e della Camera di commercio confermano il trend registrato a livello nazionale di un nuovo incremento di fatturato e di ordinativi che hanno spinto verso l’alto l’attività produttiva delle imprese. Ad essersi finalmente agganciate in modo solido al rimorchio della ripresa internazionale, sono soprattutto le aziende manifatturiere, comprese quelle artigiane, anche se tra le Pmi, come ha ricordato Douglas Sivieri presidente di Apindustria, «resta uno zoccolo di imprese in grande difficoltà». Nel dettaglio, la nota congiunturale presentata dal centro studi Aib, evidenzia un incremento della produzione nel trimestre di un +1,8%, un tasso che, per la quindicesima volta consecutiva, risulta positivo. Se fino alla fine dell’anno non ci fossero variazioni si arriverebbe ad un +3,2% con un recupero sul 2013 di oltre 13 punti percentuali. La ripresa è trainata dal siderurgico, dalla costruzione dei mezzi di trasporto e dall’agroalimentare tutti settori con incrementi percentuali superiori ai 2 punti. Le aspettative a breve termine degli imprenditori appartenenti all’associazione di via Cefalonia appaiono coerenti con la prosecuzione della fase di espansione del manifatturiero provinciale con una produzione prevista in aumento da 38 imprese su 100, stabile dal 49% e in flessione dal rimanente 13%. Il “sentiment” dice di una ripresa degli ordini dal mercato interno e di una sostanziale tenuta sia di quelli provenienti dall’Unione Europea sia dall’extra Ue.
Anche il report congiunturale presentato ieri dal centro studi di Apindustria ha registrato una crescita di produzione e investimenti, mentre rallentano ma restano positive anche le assunzioni di personale. In crescita anche le principali componenti del costo di produzione, in particolare l’energia (per il 30% dei rispondenti) e le materie prime (61%) Le note dolenti per l’associazione di via Lippi arrivano dal grado di utilizzo degli impianti: Il 49% dei rispondenti lavora infatti con impianti sotto il 70% delle potenzialità produttiva – si legge nello studio – e di questo 49%, il 21% ne utilizza meno della metà. Il tradizionale focus sul settore metalmeccanico mette in evidenza un fatturato in crescita per il 75% dei rispondenti (84% se si sommano le imprese in cui è stabile). Per le aziende del settore migliora anche la produzione, in crescita per il 53% degli imprenditori così come l’occupazione aumenta per il 26% degli intervistati, contro il 72% delle aziende che mantengono invariato il proprio organico. «I segnali che arrivano dalla nostra congiunturale confermano la fase positiva per un nucleo di imprese che sembra aver imboccato la strada giusta – ha commentato Douglas Sivieri -. Colpisce e preoccupa allo stesso tempo quel quasi un quinto del totale, che continua però a navigare in cattive acque».
Nonostante paia inarrestabile il continuo calo di aziende artigiane iscritte al registro delle imprese di via Einaudi, soprattutto quelle manifatturiere - secondo l’ufficio studi e statistica della Camera di Commercio chiudono il secondo trimestre dell’anno con nuovi risultati positivi che consolidano la buona performance già evidenziata dalla seconda metà del 2016. Con un fatturato che, rispetto allo scorso anno realizza un incremento significativo (+4,8%), il tasso di utilizzo degli impianti che sale al 68,9% e gli ordini che sono aumentati del 3,5%. Dal confronto territoriale emerge poi che l’artigianato bresciano ha conseguito risultati migliori della media lombarda.