Pasini: non c’è futuro sottopagando i lavoratori
Giuseppe Pasini: «Illegalità vuol dire concorrenza sleale. Basta sottopagare gli operai»
Confronto a più voci ieri tra gli industriali Giuseppe Pasini (Aib, nella foto) e Douglas Sivieri (Api) e i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Pasini: «Non c’è futuro se si sottopagano i lavoratori».
Sarà che a fine luglio c’è voglia di ferie, sarà che il dibattito si è tenuto all’interno di una festa, quella della Cgil in corso a Collebeato, resta che l’incontro pubblico di ieri sera tra i tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e i due presidenti di Aib e Apindustria ha avuto quasi solo note di sintonia comune che non motivi di contrasto.
Il neo presidente Aib Giuseppe Pasini — alla sua prima uscita pubblica — ha addirittura strappato l’applauso in trasferta quando, prendendo spunto da una frase di Galletti della Cgil, ha detto di vergognarsi come imprenditore quando legge di buone uscite vergognose di milioni di euro per i manager. E sempre Pasini ha raccolto consensi trasversali quando ha osservato che la formazione deve essere innanzitutto a carico delle imprese e che queste abbiano una grande responsabilità sociale anche nelle politiche di inclusione. Per tutti gli intervenuti nel dibattito moderato dal giornalista Erminio Bissolotti il punto di partenza è la necessità di costruire relazioni continuative reali, che vadano oltre gli scambi di auguri a Natale e poco più , partendo dal presupposto di quella che è la situazione attuale.
«L’economia bresciana va abbastanza bene ma il tasso di disoccupazione è ancora elevato, soprattutto giovanile — ha ricordato Pasini — Anche il contesto politico è delicato e difficile. Tutti siamo consapevoli di questa situazione e delle sfide che abbiamo davanti. Noi come imprenditori dobbiamo fare la nostra parte, ma abbiamo bisogno anche dei lavoratori». Ma quali saranno questi lavoratori, si è interrogato Galletti, tenendo conto di migrazioni da un lato e calo della popolazione dall’altra? Temi centrali, che impongono relazioni continuative per trovare risposte, ha detto il segretario Cgil. Il presidente di Apindustria Sivieri ha posto l’accento sulla formazione, «all’alternanza scuola lavoro che deve essere fatta in modo serio, con i ragazzi davvero all’interno dei processi produttivi», ma che deve riguardare anche i più anziani, che dovranno restare al lavoro più a lungo. «La formazione dei lavoratori — ha sottolineato Sivieri - è la forza profonda in grado di mantenere le aziende sul mercato». «Le risorse che lo Stato ha destinato agli incentivi industria 4.0 sono stati soprattutto per ammortamenti, e sviluppo - ha osservato il il segretario Cisl Francesco Diomaiuta - ma poco o nulla alla formazione, che non è un costo ma un investimento». Il segretario Uil Mario Bailo ha ripreso alcuni dei classici dell’azione sindacale: «Va bene il 4.0 ma non dimentichiamoci che Italia abbiamo anche troppe aziende 0.2. E che rischiamo di dare ai nostri figli un futuro peggiore del nostro in termini di diritti ed equità». Da parte sua anche il richiamo al grande buco nero dell’evasione fiscale e dell’illegalità, tema ripreso proprio da Pasini: «Illegalità vuol dire anche concorrenza sleale tra le imprese. Chi pensa di andare avanti pagando poco i lavoratori non ha futuro». Clima più che cordiale, insomma, con tanto di cena conviviale finale alla festa.
Pasini Il tasso di disoccupazione è ancora troppo elevato, soprattutto tra i giovani Sivieri La formazione è la forza profonda che mantiene le aziende sul mercato