Stragi, di corsa per coltivare la memoria civile
La banda intona «Fischia il vento». Eccoli, puntuali al rintocco delle 18 (roventi), sbucare in piazza Loggia: una ventina di podisti. Corrono ogni anno, nella staffetta contro le stragi «Per non dimenticare» («e continuare a chiedere risposte») da piazza Fontana a Milano fino alla stazione di Bologna passando per Brescia. Sventolano i tricolori e lo stemma di Agap (associazione gruppi amatoriali podistici), a cui si affiancano associazioni e istituzioni. Applaudono tutti, anche gli atleti, stremati, fino alla stele: sull’Inno di Mameli la deposizione della corona con la scritta «2 agosto 1980» (foto LaPresse). Il benvenuto della città spetta all’assessore Marco Fenaroli e al consigliere Fabio Capra («portate in tutte le città questo messaggio di speranza. Noi ci saremo»). Il grazie per «un percorso della memoria che unisce il Paese evidenziando un periodo tragico che dobbiamo saper guardare nel suo valore, la forza della democrazia» è di Manlio Milani, Casa della Memoria. Che ricorda come la sentenza della Cassazione che un mese fa ha condannato Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte per la strage bresciana abbia segnato due capisaldi: «l’eversione di destra come marchio di fabbrica della strategia della tensione e la certezza che uomini dello Stato abbiano agito per destabilizzare la democrazia». Così come tanti altri «hanno poi cercato la verità». Ed è solo «l’inizio». Un «appuntamento di altissimo significato civile e politico», lo definisce Pierino Massetti dell’Anpi, mentre il sindaco, Emilio Del Bono, auspica (in un messaggio) che «le piazze siano luogo della coscienza civile. Noi non smetteremo». E che «ci saremo» lo conferma anche Luigi Viganò di Agap. Tocca alle vittime: i loro nomi uno dopo l’altro. Applauso e brividi. La staffetta riparte verso Bologna.