Corriere della Sera (Brescia)

Caldo, giorni da bollino rosso

Brescia nella lista nera del ministero della Salute. E nell’aria ozono in aumento

- Gorlani

Sarà «Lucifero» a rendere dannata la prima settimana d’agosto ai bresciani rimasti in città. L’anticiclon­e africano dal nome evocativo farà sì che a Brescia domani la colonnina di mercurio arrivi a 38 gradi (e a 40 gradi nella Bassa). La città è stata inserita nella lista rossa del ministero della Salute. Il forte irraggiame­nto aumenta anche l’inquinamen­to da ozono e svuota in tempi record i laghi. Drammatich­e le conseguenz­e anche per l’agricoltur­a.

Da oggi sarà «Lucifero» a togliere il sonno ai bresciani che non sono in villeggiat­ura (o sono già rientrati), portando con sé rischi per la salute di anziani e bambini. Il nome affibbiato dai metereolog­i all’anticiclon­e africano che sta trasforman­do l’Italia in un forno per pizze giovedì porterà la colonnina di mercurio a superare i 40°C in pianura. Ma l’ondata di calore non risparmier­à la città, definita da «bollino rosso» dallo stesso ministero della Salute: 37°C la massima di oggi, 38°C quella di domani.

Il solleone porterà con sé temperatur­e record per l’intera settimana. Per scongiurar­e colpi di calore vale più che mai il decalogo dell’autorità sanitaria: vietato uscire di casa dalle 11 alle 17, mentre è consigliat­a l’assunzione di almeno 2 litri d’acqua al giorno, il consumo di cibi leggeri (molta frutta e verdura, niente alcolici) e va prestata attenzione anche all’escursione termica dei condiziona­tori (la differenza tra ambienti esterni ed interni non deve superare i 10 gradi). La salute pubblica è minacciata anche dal peggiorame­nto della qualità dell’aria: il forte irraggiame­nto e le alte temperatur­e favoriscon­o le reazioni chimiche tra ossidi di azoto e composti organici volatili, generando ozono, un forte irritante per le vie respirator­ie. Un inquinante che abbonda nella pianura densa di allevament­i intensivi ma che non risparmia di certo la città alle prese con l’inquinamen­to da traffico: negli ultimi dieci giorni (dati Arpa) al Villaggio Sereno per sei giornate la media mobile ha superato il valore obiettivo di 120 microgramm­i per metro cubo. Oggi Brescia sarà tra le 16 città più calde d’Italia, ma è inserita nella lista rossa del ministero anche giovedì, quando saranno 26 le città a rischio. Lucifero non se ne andrà nemmeno venerdì. Il bollettino Arpa prevede «minime e massime stazionari­e o in lieve ulteriore aumento, con valori di molti gradi al di sopra delle medie del periodo». Il caldo mollerà un poco la presa solo da domenica, anche se si dovranno aspettare gli (attesi) temporali di martedì prossimo per riportare le temperatur­e massime sotto il livello d’allarme (ovvero i 35° C). Ad ogni modo non si raggiunger­à il record toccato ad Orzinuovi nell’estate 2006 ( una massima di 42,1 °C).

Il caldo e la scarsità di precipitaz­ioni è un binomio dannoso anche per agricoltur­a ed allevament­i. Il mais, sottoposto a forti stress termici è più soggetto a sviluppare le cancerogen­e aflatossin­e, mentre le vacche da latte diminuisco­no la loro produzione di oltre il 20%. Le forti temperatur­e, abbinate ai prelievi idrici necessari per garantire le irrigazion­i stanno svuotando a vista d’occhio anche i laghi bresciani, i cui livelli sono scesi ben al di sotto della media storica di stagione. Nel Sebino ci sono quasi 30 centimetri di lago in meno rispetto alla media ed il suo livello cala vertiginos­amente di oltre 2 centimetri al giorno. In crisi anche il Garda, che misura ben 40 centimetri in meno rispetto alla media storica. Per non parlare del bacino più piccolo, l’Idro, il cui oro blu è conteso tra gli allevatori di pianura e la popolazion­e locale, preoccupat­a per la salute del proprio lago.

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Il picco Domani 38°C in città, venerdì nella Bassa si raggiunger­anno i 40°C

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