Corriere della Sera (Brescia)

Film e concerto per capire chi erano i Beatles

In Castello la proiezione all’aperto preceduta dalle cover dei Giambelli

- Servizio

Lo specchio per controllar­e se la frangia si muove a tempo. Il produttore Brian Epstein che li accompagna dal sarto. Le ragazze che svengono perché «il naso di Ringo è sexy» e i quattro baronetti con le giacche smilze che diventano più popolari di Gesù Cristo (cit John Lennon), lanciano mode, vengono interdetti e dividono le suite d’albergo come fossero in gita scolastica.

Day by day, cinquant’anni andata e ritorno: stasera, nel Giardino dell’Eden, arrivano Beatles con le loro aureole. Al cinema in Castello, il pubblico seduto sulle iconiche sedie a sdraio dai tessuti animalier potrà fare un doveroso ripasso patinato del mito dei Fab Four con «Eight days a week - The touring years», l’agiografia del premio Oscar Ron Howard su quei bravi ragazzi di Liverpool (alle 21, il biglietto costa 5 euro, 4 il ridotto: in caso di pioggia, la proiezione si sposta in via Bixio). Non è un film e nemmeno un documentar­io, ma la ricostruzi­one di pezzo di storia e di isteria collettiva, con reliquie d’archivio, 54 classiconi e immagini inedite concesse dalle vedove: dal 1962 al 1966, l’ascesa forsennata, i concerti storici, i backstage, le interviste con i microfoni che fischiavan­o, le epifanie mediatiche all’Ed Sullivan Show, la vita in simbiosi, gli inizi e l’oblio creativo della fine vengono raccontati con la fluidità di una soap opera di classe.

Per gli impudenti che si scordati chi erano i Beatles, a cui restano in mente solo gli urletti e gli svenimenti delle fan dietro le transenne e le folle adoranti di teenager contenute dai poliziotti, Eight Days a Week è un imperativo categorico: va visto. Camicia Oxford e pantaloni di tela, nella suite La Villa dell’hotel Mirage in cui ha accolto i cronisti, l’ex Richie Cunningham Ron Howard ha detto che si è chiesto tante volte cosa avessero i Beatles di così speciale: «Hanno cambiato la cultura popolare, il modo di vivere la musica, è un dato di fatto. Credo fossero diversi per la loro integrità, è l’aspetto che li distingue. Avevano il dono raro della creatività, un entusiasmo che non ho più ritrovato. Mi interessa farli conoscere ai più giovani e spiegare il contesto in cui nasce il mito, perché sono unici». Prima che i baronetti inizino il loro tour sullo schermo, i dioscuri Alessandro e Rolando Giambelli del duo Two of us, suoneranno le migliori hit (il concerto inizia alle 19.45).

 ??  ??
 ??  ?? Leggenda I ragazzi di Liverpool in un fotogramma di «Eight days a week»
Leggenda I ragazzi di Liverpool in un fotogramma di «Eight days a week»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy