Corriere della Sera (Brescia)

Medici di base: meno della metà sta con la riforma

Ma Gallera replica: «Nonostante le difficoltà e i ricorsi è un grande successo»

-

Attuare la riforma dei cronici senza medici di famiglia sarebbe come fare la guerra senza soldati. Lo sapeva bene l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, tanto che due settimane fa disse al Corriere: «se in questa fase dovesse partecipar­e anche solo il 35-40% dei medici, sarebbe un successo straordina­rio».

Se il sistema funzionerà, ce lo diranno i numeri dei cronici tra qualche anno. Intanto, però, i dati confermano la previsione dell’assessore regionale: il 45 per cento dei medici di medicina generale, in tutta la Lombardia, ha deciso di aderire alle cooperativ­e per la gestione di pazienti affetti da diabete, scompenso cardiaco, Bpco e tutte quelle malattie croniche che sono al centro della riforma sanitaria del Pirellone.

Nel bresciano, nonostante la sperimenta­zione dei Creg non fosse mai stata fatta, l’adesione alla cooperativ­a è stata del 46 per cento, ossia di 293 medici su 639: il dato più basso si è registrato nell’Ats di Milano (29%), quello più alto nelle ex Asl di Mantova e Cremona (78%) e nell’Ats della Montagna (75%), che include anche la Vallecamon­ica. «Oggi è una bella giornata per la sanità lombarda. Nonostante le difficoltà e le resistenze di alcune sigle sindacali — ha detto ieri l’assessore Gallera — il 45 per cento dei medici di medicina generale (2.393 su 5.364) ha deciso di cogliere con Regione la sfida intrapresa per migliorare la qualità della vita degli oltre 3 mila pazienti cronici lombardi, candidando­si alla loro presa in carico».

Due giorni fa è scaduto il termine entro il quale i camici bianchi avrebbero dovuto comunicare se intendevan­o aderire alle cooperativ­e o erano comunque disposti a diventare co-gestori della presa in carico dei pazienti cronici (pari al 30 per cento della popolazion­e). Nel bresciano, poche settimane fa erano nate due diverse cooperativ­e: «Brescia way», che vedeva tra i soci fondatori Ovidio Brignoli (vicepresid­ente nazionale della Società scientific­a di Medicina generale), e «In salute», cooperativ­a che mira «ad aiutare il medico a essere proattivo verso il paziente», sono le parole di Giovanni Gozio, tra i soci fondatori. Infine, in molti tra i medici bresciani che ruotano intorno alla Fimmg hanno scelto di entrare a far parte di «Iniziativa medica lombarda», cooperativ­a con base a Bergamo, tra le più grandi del settore. «Siamo assolutame­nte orgogliosi per questo risultato — ha detto ieri l’assessore Giulio Gallera — Questo significa che il lavoro di valorizzaz­ione del ruolo del medico di medicina generale che abbiamo previsto è stato compreso».

Rimane molto critica la posizione dello Snami, che non crede ai risparmi che il nuovo modello dovrebbe comportare e chiede «modifiche deontologi­che e normativa», mentre l’Umi confida che la riforma possa subire uno stop a settembre, quando il Tar discuterà sul ricorso presentato dal sindacato di Francesco Falsetti. E tuttavia, «neppure i ricorsi di alcune sigle sindacali — ha detto ieri Gallera — sono riusciti a scalfire la giustezza della nostra riforma. Lo dimostra i numeri», con il 45% di adesioni. Tradotto, quasi 2.400 medici a fronte di 5.364.

Ma la partita non è chiusa. «Voglio rimarcare — ha concluso Gallera — che abbiamo deciso di dare la possibilit­à ai medici che ancora non hanno aderito di poterlo fare, fino al 30 settembre, e siamo certi che il grande consenso mostrato dai colleghi potrà convincerl­i». (m.tr.)

 ??  ?? Riforma L’assessore Giulio Gallera e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Pure il governo guarda con interesse alla «sperimenta­zio ne» avviata in Lombardia (Ansa)
Riforma L’assessore Giulio Gallera e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Pure il governo guarda con interesse alla «sperimenta­zio ne» avviata in Lombardia (Ansa)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy