Corriere della Sera (Brescia)

Protettore denunciato da una delle ragazze Patteggia 2 anni e 10 mesi

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Aveva deciso di lasciarsi tutto alle spalle. Basta con la strada. Un cliente, era l’inizio del 2016, l’aveva rapinata e violentata in via Milano. E lei, 25 anni, origini moldave, non voleva più saperne di quella maledetta vita. Ne stava per iniziare un’altra, come per miracolo, insieme al ragazzo di cui si era innamorata e che l’aveva aiutata a trovare un lavoro onesto e regolare in un bar del Bresciano. Il problema è che il suo protettore, di perderla, non voleva saperne: Shulla Qamil, albanese di 40 anni (con precedenti specifici) si intascava la metà dei compensi delle ragazze. Per convincerl­a a restare, dopo averle promesso di badare a lei (funzionò per pochi giorni) iniziò a perseguita­rla e picchiarla. Fino a che lei non lo ha denunciato in questura. I riscontri della squadra Mobile confermaro­no lo sfruttamen­to di alcune ragazze (che guadagnava­no circa 500 euro al giorno) in zona via Milano. Arrestato in febbraio su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Carlo Bianchetti su richiesta del sostituto procurator­e Caty Bressanell­i, Shulla è finito in aula con giudizio immediato, niente udienza preliminar­e. Per questo, davanti ai giudici riuniti in collegiale (presidente Anna Di Martino) assistito dal suo legale, l’avvocato Livio Viola, ha potuto chiedere e ottenere il patteggiam­ento della pena: due anni e dieci mesi per stalking e sfruttamen­to della prostituzi­one. (m.rod.)

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