Stretta disabili: a rischio due eccellenze
Due eccellenze bresciane a rischio, dopo il taglio delle competenze effettuato da Regione Lombardia. Le linee guida definite dal Pirellone per tutta la Regione «sono penalizzanti per Brescia e Provincia», il presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli e il sindaco Emilio Del Bono (foto) non ci stanno. «Prendo atto che Regione Lombardia ha voluto uniformare i criteri, ma così si rischia invece di colpire istituzioni di eccellenza che operano nel territorio bresciano» ha detto Mottinelli. Il rischio è che le conseguenze ricadono sulla Scuola audiofonetica e sul Centro non vedenti: «Due eccellenze che con il loro impegno – ricorda Mottinelli – consentono agli allievi di raggiungere obiettivi importanti, apprendimento, integrazione e autonomia personale». La Provincia sostiene la Scuola e il Centro rispettivamente con 850 mila euro e 750 mila, la preoccupazione è che non abbiano più il sostegno che meritano. L’auspicio del presidente della Provincia è che l’emendamento presentato dai consiglieri bresciani e approvato dal Consiglio regionale sui fondi da destinare ai due enti sia garantito anche per i prossimi anni, con la richiesta che le linee guida regionali siano modificate e mettano la Provincia nella condizione di poter continuare a gestire al meglio Scuola audiofonetica e Centro non vedenti «due realtà importanti, uniche in Lombardia». Ad esprimere una forte preoccupazione sul futuro è anche il sindaco di Brescia Emilio Del Bono: «Brescia ha una storia importante sulla disabilità, era un’eccellenza e continua ad esserlo dal punto di vista dell’assistenza, un’esperienza che non può essere vanificata». Il sindaco non ha usato mezzi termini: «La Regione ha deciso di entrare in modo molto pesante in questa materia togliendo competenze alla Provincia e con una forte contrazione delle linee guida». Del Bono non intende fare passi indietro: «A settembre le scuole riaprono, il Comune di Brescia è in grado di garantire la copertura fino al 31 dicembre. Poi si tornerà a discutere. La partita resta aperta, ci auguriamo che sia risolta garantendo in pieno le risorse che sono necessarie». «Abbiamo scritto a Regione Lombardia - ha aggiunto — chiedendole di tornare sull’argomento, Brescia ha sempre tenuto un livello alto».