Corriere della Sera (Brescia)

Scuola, vuote quasi 2000 cattedre

Le carenze principali nel sostegno, mancano anche 28 presidi. Maviglia: risolverem­o in fretta

- Di Thomas Bendinelli

Doveva essere meglio dello scorso anno, ma alla fine, quando oggi suonerà la prima campanella, tante cattedre resteranno vuote: per ora sono quasi duemila. Anche il dirigente Mario Maviglia non se lo aspettava: «Non credevo fossero così tante, ma possiamo attingere all’organico potenziato, ma nel giro di una settimana contiamo di risolvere la situazione». Le carenze principali sono per il sostegno: gli insegnanti andranno presi tra quelli che non hanno una specializz­azione specifica. Negli istituti bresciani mancano anche 28 presidi.

Rispetto allo scorso poteva solo andare meglio, e così è stato, ma anche quest’anno il via alla prima campanella (oggi per la gran parte delle scuole) è accompagna­to da non poche cattedre scoperte, 1.889 per la precisione. Questo almeno quanto risultava fino a ieri all’ufficio scolastico territoria­le dopo le operazioni di nomina dei docenti a tempo indetermin­ato e dei supplenti annuali. Non tutte sono cattedre piene da 18 ore in classe, ma la gran parte sì, soprattutt­o sul sostegno. Nella scuola dell’infanzia risultano vacanti 3 cattedre in posto comune e 78 nel sostegno, alla primaria 52 in posto comune e 369 nel sostegno, nella secondaria di primo e secondo grado rispettiva­mente (il dato non è distinto) 771 e 586 cattedre. Da ieri i dirigenti scolastici hanno iniziato a coprire questi buchi, ai quali aggiungere peraltro le nomine per malattia, maternità o altro ancora. Insomma, per i 160 mila studenti circa della scuola statale (più altri 30mila delle paritarie) l’inizio d’anno appare ben più travagliat­o di quanto veniva immaginato fino a qualche giorno fa. «Onestament­e non mi aspettavo un numero così alto di cattedre scoperte - afferma il dirigente dell’Ufficio scolastico territoria­le Mario MaviBuona glia -. È evidente che le scuole hanno ora la necessità di attivarsi per coprire tutti i posti in tempi rapidi. L’unico aspetto positivo è che c’è qualche giorno di tempo a disposizio­ne per l’assestamen­to». Il riferiment­o è all’organico potenziato, al fatto cioè che nelle scuole (effetto della legge sulla Scuola) c’è un numero di docenti superiore rispetto a quanti devono restare effettivam­ente in classe. «Nei primi giorni riuscirann­o a far fronte ai buchi di organico con le risorse interne — spiega il dirigente — ma è evidente che questa è una situazione che può durare una settimana, certo non a oltranza». Anche perché l’organico è potenziato per migliorare l’offerta formativa, non certo per coprire i buchi di personale. In parte questi problemi erano attesi, soprattutt­o nel sostegno, ma non in queste dimensioni. «Abbiamo un problema di personale specializz­ato sul sostegno», ricorda Maviglia. Tradotto: pochi docenti con titolo di specializz­azione il che significa che le graduatori­e sono corte e si svuotano subito. A rimetterci sarà in particolar­e l’utenza debole, chi ha bisogno di personale dedicato e preparato. Come si ovvierà a questo problema? Nominando

in tempi rapidi docenti di posto comune, senza quindi alcuna specializz­azione sul sostegno. A rilevare la situazione critica anche l’assessore regionale all’Istruzione Valentina Aprea: «Registro la criticità delle cattedre scoperte, anche se si tratta di una competenza statale e critico le modalità di selezione e di utilizzo dei docenti: non è possibile assumere docenti dalle graduatori­e permanenti sapendo che le graduatori­e di materie scientific­he o di sostegno sono esaurite in Lombardia da molti anni. Il Ministero avrebbe dovuto provvedere per tempo a una formazione e selezione di nuovi docenti di matematica, di materie scientific­he e di sostegno e favorire una soluzione diversa». Nel frattempo, ampiamente previsto, c’è anche il problema dei dirigenti scolastici costretti alla reggenza: dopo l’ultimo concorso, grazie al quale (dopo giro di ricorsi) finalmente per un breve periodo tutte le scuole bresciane hanno avuto il loro dirigente, oggi per effetto dei pensioname­nti il numero di istituti senza preside di ruolo sta lievitando. In provincia di Brescia le scuole in questa situazione sono praticamen­te una su cinque, 28 per la precisione, in una delle quali (istituto comprensiv­o Polo Ovest di Lumezzane) non c’è stato il reggente fino a ieri. «Rispetto allo scorso anno i posti vacanti nella scuola sono molti meno — osserva la segretaria della Cisl Scuola Luisa Treccani —, di sicuro la macchina organizzat­iva ha funzionato meglio, ma i problemi alla primaria e sul sostegno erano attesi». Forse, come ha detto Maviglia, non però in questa misura. A completare il quadro anche il nodo vaccinazio­ni. Il numero dei refrattari a qualsiasi vaccinazio­ne è circa il 3% del totale, circa 5.700 bambini, ma si arriva a circa 40 mila se si consideran­o anche quelli che o hanno saltato qualche vaccinazio­ne o non hanno fatto un richiamo. Una situazione complicata, che insieme alle cattedre vuote potrebbe essere buon argomento di riflession­e per la doppia inaugurazi­one dell’anno scolastico che ci sarà oggi in provincia di Brescia. La prima, a carattere regionale, avverrà nell’istituto comprensiv­o di Borno alla presenza del dirigente regionale Delia Campanelli. La seconda, a carattere provincial­e, sarà invece all’istituto comprensiv­o di Bagolino.

Maviglia Nei primi giorni le risorse interne copriranno i buchi

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