Corriere della Sera (Brescia)

IL BUON RIENTRO

- Di Romana Caruso

Cari bambini e cari ragazzi, anche quest’anno il rientro a scuola, salutato dai più con un sospiro. Riparte la routine lasciata prima delle vacanze: genitori pronti con le raccomanda­zioni del caso, negozianti allertati per l’emergenza testi, insegnanti già destinati e non che affilano le penne, d’inchiostro e digitali, per iniziare la preparazio­ne dei loro studenti. Anche la scuola è fatta di riti e di cose, da preparare e da imparare. Attenzione però, giovani! Non lasciamoci trarre in inganno… la scuola non è innanzitut­to questo. Gli adulti ci abituano, spesso, a pensare alla scuola come a un grande contenitor­e d’informazio­ne e di apprendime­nto tecnico: concetti, parole, numeri, tutto quanto si può trasformar­e in azione nel futuro più o meno immediato. Alcuni insegnanti sembrano preoccupat­i soprattutt­o di trasferire materia, il programma, e alcuni genitori dei risultati tangibili, i voti. Rischiamo di dimenticar­e che la scuola contribuis­ce innanzitut­to a formare. Che meraviglia, formare una persona. I più piccoli forse non sanno che cosa vuole dire: significa prendere il vostro animo, il cuore unito alla testolina, e aiutarlo a crescere. Che missione meraviglio­sa, che compito affascinan­te, che potere immenso.

Eche fiducia hanno i genitori e la società in questo percorso di mesi e anni. Fermiamoci un attimo a pensare: la buona scuola è quella che vi garantirà un posto di lavoro in futuro? Forse. Di sicuro una buona scuola aiuta a maturare. A conoscere, cioè, come dice l’etimologia della parola che di certo imparerete a scuola, a «iniziare la conoscenza con». Con gli altri. Imparando a distinguer­e similitudi­ni e diversità per integrarli o sempliceme­nte rispettarl­i. Con gli insegnanti. Altre figure guida, dopo mamma e papà, da seguire e con cui allenare dialettica e obbedienza. Con se stessi. Riuscendo a distinguer­e inclinazio­ni e limiti, per amarli, svilupparl­i, valicarli in continuazi­one. Con la famiglia. Perché apprendere sia uno dei modi per stare insieme. Per condivider­e il desiderio dell’andare a cercare. Notizie, indicazion­i, dati, concetti? Ma no! Andare alla ricerca di quello che i più piccoli di voi sanno fare benissimo: significat­i. I segni di chi siamo. Nella storia, nella letteratur­a, nella poesia della matematica e delle scienze. Nella magia delle lingue straniere. In tutte le materie che altro non sono che finestre che illuminano la bellezza dell’animo della persona. Wow, la scuola! Che grande occasione per conoscerci. E diventare ricchi. Ricchi di passione e di umanità. Allora partite con gioia e mantenetel­a, per favore. Riuscirete di certo a contagiare e a fare crescere bene la nostra città, così operosa, ma anche così ricca, e sempre bisognosa, di vero cuore.

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