L’esperienza «Expo 2015» ci ha insegnato ben poco Il sistema Brescia esiste solo nei buoni propositi o per dare posti
efficaci sul nostro territorio? Vogliamo essere smart city, smart Citizens o smart territory? … Ma soprattutto a chi spetta dare risposte, a che titolo e in che ruolo? Al Comune? Alla Provincia? Alle Associazioni e quindi ad AIB che ne è la più autorevole? Alle imprese? Alle Istituzioni Universitarie?Se ragioniamo in chiave elettorale siamo già fermi, impossibile inquadrare i temi esposti, che sono solo alcuni e di alto livello, all’interno di un progetto politico credibile e soprattutto sostenibile asseverato ad una sola corrente politica…non in Italia, troppi veti incrociati, troppi fastidi.Se ragioniamo in chiave di politica sociale extra elettorale allora il tutto diviene più fattibile. Traduco: se costruiamo un sistema territoriale con tutte le componenti che ne fanno parte e ci confrontiamo su un progetto di carattere strategico lasciando poi alle singole realtà il compito di attuarne le parti di competenza, allora avremo costruito un sistema capace di progettare fuori dagli schemi e delle schermaglie puramente elettorali e quindi di respiro temporale che dovrebbe sforare i cinque anni canonici di legislatura. Avremmo finalmente un piano che non dipende dai voti e dalle promesse elettorali ma dai suoi contenuti e avremmo finalmente chiaro dove vogliamo andare e con quali strumenti, ognuno per il suo. Difficile? Può darsi ma non impossibile basta guardarsi intorno… e basta ricordarsi che qualcuno, nel breve termine, questo sogno lo ha realizzato ed il Sistema Brescia é stata una realtà, piena d’incertezze, con tanti problemi… ma è esistito ed è stato capace di catalizzare sul nostro territorio un mare d’interessi. Se il flusso turistico internazionale nella nostra Provincia dal 2015 ha realizzato numeri impensabili forse, senza retorica e senza voler meriti che non spettano, vuol dire che il Sistema ha funzionato ed uno degli indicatori è quederla sto…diamo a Cesare quello che sarebbe suo…non penso sia merito della promozione Turistica (c’era anche prima), o del terrorismo (pure quello c’era prima), o della fine crisi ( i numeri superano di gran unga quelli pre crisi). Pianificare in maniera coordinata vuol dire evitare di avere concentrati in un mese eventi che nemmeno Roma sarebbe capace d’assorbire, vuol dire adottare una manifestazione, come Supernova, di grande successo con belle idee tutte da sviluppare e ren- di «Sistema» mettendoci, oltre alle buone intenzioni, risorse e valore aggiunto…se lasciamo che sia il Comune a decidere prevarranno sempre le logiche elettorali di schieramento per cui se lo pensa e lo realizza la sinistra la destra dice che è un flop e viceversa, oltre alla solita litania dei fondi che non ci sono. Viceversa se è il “Sistema Brescia” a farsene carico avendone legittimizzazione da parte della politica, delle associazioni, delle imprese e delle Istituzioni Universitarie, allora non sarà solo un problema di voti, di schieramento o di risorse; ma finalmente di contenuti, di competenze, di capacità, di managerialità e sostenibilità. C’è in embrione una prosecuzione del Sistema Brescia prototipo di Expo si chiama Brescia +. Lo hanno pensato gli imprenditori ma è stato reso disponibile a tutti, basterebbe farlo camminare dandogli le gambe che gli servono. Non sono i nomi a fare i progetti ma le idee, i nomi cambiano le idee buone restano (Brend insegna), per cui possiamo tranquillamente chiamare come vogliamo un’esperienza che è stata un grande successo, alla faccia dei Gufi e dei «peripatetici» di Galileiana memoria. Ma se tutti guardano il proprio campanile, se la logica prevalente è quella del ritorno: elettorale, d’immagine di potere; allora possiamo farci venire tutte le più belle idee del mondo potremo andare a costruire alberi della vita sulla luna ma sul nostro territorio, a casa nostra saremo sempre quelli del:« vai avanti tu che a me scappa da ridere». Un po’ poco per la Leonessa d’Italia.