Corriere della Sera (Brescia)

Un premio per ricordare Sergio Mori

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Camicia bianca sbottonata con finta negligenza, capelli domati dal gel e la sua penna inesauribi­le, l’ennesimo capolavoro, appoggiata al labbro: c’era tutta la sua vita in quella foto in bianco e nero con cui hanno voluto ricordarlo. Sergio Mori, designer con Compassi d’Oro nel curriculum e docente alla Laba morto l’anno scorso, ha disegnato biro in alluminio, lampade, sgabelli e progetti onirici: diceva che lo stile era fatto di «Pochi elementi e infinite combinazio­ni». In accademia, a Brescia, lo ricorderan­no con un premio alla prima edizione, promosso dalla sua omonima fondazione: sabato, alle 20.30, annunceran­no il vincitore nell’auditorium di via don Vender. A parlare di lui, l’amministra­zione comunale di Lumezzane, dove viveva, e i titolari delle aziende che hanno sostenuto la Sergio Mori foundation. L’introduzio­ne sarà affidata a Stefano Pasotti, suo allievo, e Mauro Martinuz, il suo professore allo Ied di Milano. Nato nel 1972, il designer ha iniziato a disegnare giovanissi­mo. Nel suo curriculum, tra docenze e progetti, decine di premi: nel 1998 con Piaggio ha vinto il 18° Compasso d’Oro (sezione giovani) per poi coordinare con Paolo De Lucchi il progetto per Vermoda-Dismero. Nel 2003 ha creato«c4» per Bonomi e «One» per ceramiche Flaminia; è del 2004 anche l’installazi­one «percorso divino» al Salone del Mobile e «Fluid» con Mauro Martinuz. Nel 2005 ha vinto l’Internatio­nal Award Grandesign. Il suo ultimo progetto è lo scooter elettrico ME, che verrà messo in produzione. (a.tr.)

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