Guardia medica, più sicurezza Ambulatori blindati dalle 23
Parecchi episodi di minacce. L’Ats ha deciso di rivoluzionare il servizio
Per la sicurezza dei medici di guardia — anche dopo l’episodio di violenza verificatosi in Sicilia — gli accessi agli ambulatori saranno limitati dopo le 23. Entrerà in vigore a breve la nuova organizzazione notturna dei medici di continuità assistenziale sul territorio dell’Ats di Brescia.
+Per la sicurezza dei medici di guardia accessi limitati agli ambulatori dopo le 23. Entrerà in vigore a breve la nuova organizzazione notturna dei medici di continuità assistenziale sul territorio dell’Ats di Brescia. Per ragioni di tutela della sicurezza dei camici bianchi che si trovano a fare il turno di notte negli ambulatori territoriali tra qualche settimana l’accesso dopo le 23 sarà limitato.
Se oggi un cittadino può recarsi dal medico di guardia in qualsiasi orario dalle 20 alle 8 del mattino, ora non sarà più così. Una volta premuto il citofono non è detto che il medico aprirà la porta. Le nuove disposizioni per la gestione del servizio di continuità assistenziale (frutto di un accordo tra Ats e sindacati nel rispetto degli accordi collettivi nazionali e regionali) prevedono la richiesta di consigli telefonici e visite domiciliari per l’intera durata del turno notturno, l’attività ambulatoriale a libero accesso dalle 20.30 alle 23 e la presa in carico di situazioni critiche non differibili per tutta la notte.
Ma come fa un cittadino a valutare quali sono i casi non differibili? «Se una persona si presenta al citofono del medico di continuità assistenziale e lamenta per esempio un dolore toracico o addominale il medico lo farà entrare senza dubbio però – spiegano dall’Ats di Brescia – se le sue condizioni dopo una prima veloce valutazione a voce sono differibili al giorno seguente allora il medico non è tenuto ad aprire la porta».
Una buona pratica, suggeriscono da via Duca degli Abruzzi, può essere quella di avvisare telefonicamente il medico di guardia. «È preferibile che il cittadino prima di recarsi dal medico di continuità assistenziale gli faccia una chiamata così da allertarlo». Con la nuova organizzazione si vuole anche incentivare l’uscita domiciliare dei medici di guardia, una pratica che è andata scemando negli ultimi anni.
«Nelle prossime settimane – sottolineano dall’Ats di Brescia – fuori dalle sedi dei medici di continuità assistenziale verranno appesi dei cartelli per informare i cittadini sulle nuove modalità di accesso». La violenta aggressione subita nei giorni scorsi da un medico di guardia a Catania per mano di un uomo che era andato da lei per farsi curare è solo l’ultimo e il più grave episodio di una serie di atteggiamenti aggressivi che si trovano ad affrontare i medici durante il turno notturno.
Non sono rare le minacce verbali anche a medici che operano nel territorio di Brescia magari da parte di pazienti problematici noti. Il costante aumento delle donne medico ha contribuito ad aumentare la percezione del rischio.
Nell’Ats di Brescia su 211 medici di continuità assistenziale, 100 sono donne mentre nel territorio della Valle Camonica (che fa parte dell’Ats della Montagna) su 31 medici 19 sono donne. Tra Brescia e provincia (Valle Camonica esclusa) quasi tutte le postazioni di continuità assistenziale (27 su 30) vedono di notte la presenza di un solo medico.
Una rivoluzione quella della chiusura del libero accesso che farà di certo discutere soprattutto per il fatto che molti cittadini visti i limiti imposti al servizio di continuità assistenziale potrebbero scegliere di rivolgersi ai pronto soccorso degli ospedali andando così ad ingolfare un servizio già da tempo intasato