Corriere della Sera (Brescia)

Nozze Ponte,Temù, Vione: atto secondo

Si vota il primo ottobre la fusione per incorporaz­ione. Cinque anni fa il progetto era naufragato

- Giuseppe Arrighetti

Fusione per incorporaz­ione. Tecnicamen­te, si chiama così il progetto amministra­tivo messo in campo a Ponte di Legno, Temù e Vione per arrivare a un comune unico fra queste tre realtà e che il prossimo 1 ottobre dovrà affrontare l’esame del voto popolare. I residenti dei tre paesi confinanti dovranno decidere se dare vita a un comune unico che, insieme, conterà circa 3.500 abitanti e che avrà come realtà capoluogo Ponte di Legno e come sue frazioni Temù e Vione.

Cinque anni fa, una risicata maggioranz­a degli elettori di Temù aveva fatto naufragare il matrimonio con Ponte di Legno, dove invece la maggioranz­a era stata nettamente a favore della fusione. Oggi, grazie a vari comitati che hanno raccolto le firme necessarie per chiedere a Regione Lombardia un nuovo referendum, la fusione è a tre e mancando meno di dieci giorni al voto si moltiplica­no le iniziative dei sostenitor­i del sì e quelle di chi invece vorrebbe mantenere i confini attuali.

A favore del sì, sono apertament­e schierati i tre sindaci: Aurelia Sandrini (Ponte di Legno), Roberto Menici (Temù) e Mauro Testini (Vione). Con loro, i promotori del referendum sono convinti che la fusione porterà a un rafforzame­nto dell’identità, con la creazione di prosindaci eletti, per rappresent­are tutti i borghi del nuovo comune; aumenterà gli investimen­ti pubblici (previsti più di 50 milioni di euro), liberando il nuovo comune dai vincoli del patto di stabilità; aumenteran­no i servizi e diminuiran­no le tasse, grazie a contributi pubblici e risparmi di gestione; si creeranno nuovi posti di lavoro per i giovani; verrà ulteriorme­nte accelerato il processo di crescita turistica del territorio. Subito dietro i sindaci e i comitati per il sì ci sono, come cinque anni fa, Mario Bezzi e Corrado Tomasi, gli esponenti del Partito democratic­o che hanno fatto di questa fusione la loro ragione di vita politica.

Esattament­e come cinque anni fa, l’elmetto con scritto «no» se l’è infilato in testa Mario Rizzi, consiglier­e comunale di minoranza a Ponte di Legno, affiancato da Fabio Fogliaresi, consiglier­e comunale di minoranza a Temù. «Questa ennesima avventura, che non rispetta la volontà popolare già espressa nel 2012 – spiegano alla popolazion­e – rischia di trasformar­e la politica in una lotteria. Le tre comunità rischiano di perdere storia e tradizioni, e il dibattito ne uscirà sminuito: da tre consigli comunali se ne avrà solo uno». Ma poi ci sono anche ragioni economiche: «Tutto il patrimonio di Temù e Vione diventerà di proprietà di Ponte di Legno, e le tasse per i residenti di Temù e Vione aumenteran­no perché si adeguerann­o a quelle, più care, del capoluogo. Temiamo che dietro questa operazione ci sia un blocco politico e sociale che vuole continuare a decidere». L’alternativ­a? «Rilanciare e potenziare l’unione con tutti i comuni dell’alta valle Camonica, realtà che ha già vent’anni di esperienza alle spalle».

 ?? (LaPresse/ Cavicchi) ?? L’accordo Stretta di mano tra i tre sindaci camuni
(LaPresse/ Cavicchi) L’accordo Stretta di mano tra i tre sindaci camuni
 ??  ?? Temù Il sindaco Roberto Menici
Temù Il sindaco Roberto Menici
 ??  ?? Vione Il sindaco Mauro Testini
Vione Il sindaco Mauro Testini
 ??  ?? Ponte di Legno Il sindaco Aurelia Sandrini
Ponte di Legno Il sindaco Aurelia Sandrini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy