Corriere della Sera (Brescia)

Benaco e depuratore: patto tra Ato di Brescia e Verona

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Altro servizio ai cittadini (anche se gardesani) altre novità: l’Ato di Brescia (l’authority che sovrintend­e le gestioni di acquedotti e depuratori) sta stringendo una sinergia con l’Ato veronese per trovare una soluzione condivisa al problema della depurazion­e del Benaco. Lavorerann­o insieme per incanalare i 100 milioni stanziati dal Cipe (di cui il 60% andrà al Garda bresciano) su un progetto che porterà alla dismission­e della condotta sub-lacuale e alla realizzazi­one di un maxi depuratore. L’unica opzione sul tavolo al momento è quella di Visano (anche se l’amministra­zione del paese è contraria), dove si trovano le ceneri del maxi impianto pensato dalla Provincia per la gestione dei reflui zootecnici. E abbandonat­o da 15 anni. Per realizzare 81 chilometri di tubature servono almeno 160 milioni, impossibil­i da recuperare tutti da tariffa. Per questo si è chiesto l’aiuto della Regione. Che ha imposto come condizione per dare finanziame­nti l’ingresso di Garda Uno nella società «Acque Bresciane», la quale gestisce il servizio idrico ma che è formata, per ora, solo da Aob2 (ramo di Cogeme) e Sirmione Servizi. Il prossimo anno si farà una gara europea per individuar­e la quota privata (49%) corrispond­ente ai territori oggi serviti da A2A. Ora che è certo l’utilizzo dei fondi Cipe per la depurazion­e del Garda, i sindaci benacensi hanno dato il loro consenso. Non va dimenticat­o però che in provincia, Garda escluso, ci sono 63 agglomerat­i in infrazione europea per insufficie­nte depurazion­e delle fognature. (p.gor.)

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