Sabato gli «sbandi» tornano insieme dopo mezzo secolo Abitavano le baracche al quartiere degli sfollati
Cade questo autunno il cinquantesimo anniversario della demolizione del Quartiere San Vincenzo, il sobborgo costruito nel 1930 tra le Calchere di Ponte Crotte e il fiume Mella, sull’attuale via don Giacomo Vender. Un luogo dalla storia poco conosciuta, ma che ha segnato questa zona della città fino al 1967, anno dell’abbattimento anche del suo ultimo fabbricato.
Quando nel 1929 iniziarono i lavori per la costruzione di Piazza della Vittoria, molti degli sfollati dell’antico quartiere delle Pescherie trovarono posto qui, in questo gruppo di case costruito ad hoc dall’amministrazione comunale dell’epoca per ospitare proprio chi restava senza casa. Non c’erano altre soluzioni, fu una «migrazione» di gruppo.
Un quartiere chiamato popolarmente proprio «Villaggio degli Sfrattati», composto da diversi padiglioni divisi ognuno in piccole stanze misere, dal pavimento in terra battuta e dai bagni in batteria, comuni a decine e decine di persone. Una realtà che doveva durare il tempo della costruzione di migliori sistemazioni, ma che invece divenne un ghetto permanente a qualche chilometro di distanza dal ricco centro storico.
Qui la povertà e l’emarginazione fecero sì che il luogo acquisisse una cattiva fama, tale da accompagnare i suoi abitanti anche quando questi avevano la fortuna di lasciare il quartiere. E sempre qui don Vender divenne il «prete degli Sfrattati», padre spirituale che accudì e guidò tutta la popolazione verso un’emancipazione morale, sociale e materiale.
A cinquant’anni di distanza dalla totale demolizione del sobborgo, tutti i suoi abitanti e relativi discendenti si riuniranno per un evento fortemente voluto da un piccolo gruppo di «Sbandi» (così si chiamano tra di loro gli abitanti del Quartiere San Vincenzo). Quest’ultimo, capitanato dalla signora «ex-Sbanda» Rossana Foresta, ha desiderato ricordare in questo anniversario speciale la storia comune di tutti gli abitanti del quartiere. La festa, aperta a tutta la cittadinanza, è stata resa possibile grazie al sostegno del Comune di Brescia e dell’assessore alla Casa Marco Fenaroli, che si sono prodigati affinché tale evento si potesse realizzare.
Quindi sabato prossimo le celebrazioni inizieranno alle 18.30 in punto, con la celebrazione della santa messa nella chiesa di Santo Spirito a Ponte Crotte, per poi continuare con una cena conviviale nell’oratorio della parrocchia di Santa Giovanna Antida, in via Quinta 51, al quartiere Abba. Sarà un tuffo nel passato per tutti gli «sbandi».
Una messa per ricordare anni di vita insieme dopo aver lasciato piazza Vittoria