Lavoro (e ripresa), cresce la domanda Lo studio Aib: oltre un terzo delle richieste si rivolge a professionalità «non qualificate»
Nel secondo trimestre 2017 la domanda di lavoratori in somministrazione è cresciuta del 15% rispetto all’analogo periodo del 2016, in linea con le tendenze del primo trimestre, per effetto della ripresa dell’economia e della stretta sui voucher recentemente attuata dal legislatore. Ad affermarlo è l’indagine realizzata dal Centro studi Aib che monitora lo stato dell’arte a cadenza trimestrale intervistando dieci fra le principali Agenzie per il lavoro attive a Brescia e chiedendo loro informazioni relative a 92 diversi profili professionali.
«Tale lettura — si legge nel report curato da Davide Fedreghini — appare coerente col fatto che oltre un terzo della domanda complessiva di lavoratori in somministrazione riguarda professionalità non qualificate, che rappresentano tradizionalmente il serbatoio privilegiato per i voucher». Lo studio registra inoltre, rispetto ai due trimestri precedenti, un parziale segnale di rallentamento nella domanda di lavoro in somministrazione. Lo studio Aib ha analizzato sia i profili più richiesti sia le eventuali difficoltà di reperimento degli stessi. Per quanto concerne il primo aspetto la domanda è prevalentemente orientata su profili produttivi e con scarsa qualifica, in particolare nel comparto metalmeccanico. Per quanto riguarda la suddivisione per macro aree lavorative, oltre un terzo delle domande (il 36,2%) si riferisce a personale non qualificato; seguono addetti al commercio (21,4%), conduttori di impianti (19%), operai specializzati (13,4%), impiegati esecutivi (5,4%) e tecnici (4,7%). Più nel dettaglio oltre un quarto (il 26,4%) dei profili richiesti riguarda personale non qualificato in imprese industriali. A seguire ci sono camerieri di ristorante (9,8%), addetti alle macchine per lavorazioni metalliche (6,1%) e alla consegna merci (4,4%).
Il confronto con l’area milanese fa risultare la diversa struttura produttiva delle due aree. A Milano, cuore del terziario, nel secondo trimestre 2017 c’è stato un elevato numero di richieste di lavoratori in somministrazione riferiti agli addetti al commercio (37,9% del totale), al personale non qualificato (19,3%) e ai tecnici (23,1%). La ricerca, oltre che sulla domanda, si è soffermata sulla reperibilità dei profili, attraverso la costruzione di un apposito indice. Tra i tecnici quelli degli acquisti e della produzione sono richiesti e facili da trovare, mentre in campo ingegneristico le Agenzie per il lavoro «lamentano forti difficoltà a trovare candidati per soddisfare le richieste delle imprese».
Nessun problema per quanto riguarda le figure impiegatizie, considerate di facile reperimento, così come per gli addetti al commercio e i conduttori di impianti, ad eccezione in quest’ultimo gruppo degli «operatori impianti trasformazione metalli» per i quali le agenzie interpellate rilevano qualche difficoltà di reperimento. Problemi maggiori per gli operai specializzati: «I profili più richiesti sono fabbri e saldatori. In entrambi i casi le Agenzie segnalano tensioni nel reperimento del personale richiesto dalle imprese». Domanda relativamente elevata e scarsa disponibilità anche per «montatori, manutentori». Per quanto riguarda il personale non qualificato non si segnala alcuna difficoltà di reperimento.
Pesa sulle domande anche la «stretta» sui voucher da parte del legislatore