Uccisa dai pitbull Sentiti tutti i vicini
Dopo la morte della piccola Victoria, sbranata dai pitbull di famiglia, i primi riscontri ai racconti su altri episodi in cui i cani si erano mostrati aggressivi
I carabinieri della Compagnia di Verolanuova, che indagano sulla morte della piccola Victoria, uccisa domenica 17 dai due pitbull di famiglia, hanno finito di sentire tutti i vicini della famiglia, per verificare se effettivamente i due animali avessero già creato problemi in passato aggredendo altri cani. Sarebbero stati trovati riscontri. Al momento l’unico iscritto nel registro degli indagati è il nonno paterno, presente in casa. In Procura si sta valutando anche la posizione dei genitori che potrebbero essere chiamati a rispondere della morte della loro piccola, partendo dal presupposto che, secondo la legge, i proprietari sono responsabili dei cani.
Dopo l’ultimo saluto alla piccola Victoria, proseguono le indagini per cercare di ricostruire i drammatici momenti dell’aggressione mortale subita dalla bimba, 14 mesi soltanto, letteralmente sbranata dai due pitbull di famiglia. Si cerca soprattutto di capire come si sia arrivati alla tremenda disgrazia che si è consumata nel piccolo cortile di casa Zikaj, in via XX Settembre a Flero, la sera del 17 settembre.
I carabinieri della Compagnia di Verolanuova, impegnati negli accertamenti, hanno sentito tutti i vicini che a una trasmissione tv avevano parlato di episodi in cui i due pitbull si erano mostrati aggressivi. Bisognava verificare la fondatezza di quei racconti, secondo cui avevano attaccato altri cani del circondario. Ma nessuno mai aveva sporto denuncia o, quanto meno, fatto una segnalazione dell’accaduto. Forse, alla Polizia Locale, era giunta solo qualche lamentela per qualche guaito di troppo, quando i due cani restavano nel piccolo cortile, nel quale si aggiravano spesso nervosi, mormoravano dopo la disgrazia i vicini. Nulla più. I Carabinieri hanno trovato diversi riscontri nelle testimonianze sul comportamento dei pitbull.
L’inchiesta, aperta dalla Procura e coordinata dal sostituto procuratore Roberta Panico,è mirata a stabilire le responsabilità della morte di Victoria. Un atto, che aggiunge dolore a dolore per la famiglia Zikaj, che però è dovuto. Al momento l’unico iscritto nel registro degli indagati è il nonno paterno, Hasan, l’unico presente in casa in quegli attimi terribili in cui i pitbull hanno dilaniato Victoria. Mamma Olga era al lavoro e papà Egi era in Germania, anche lui via per lavoro. Come accertato dall’ispezione cadaverica, la bimba aveva ferite ovunque, segno della ferocia con cui è stata aggredita.
Il nonno, sentito non appena si era ripreso dall’attacco cardiaco da cui era stato colto, dopo la disgrazia, aveva riferito che, al momento dell’aggressione, da parte dei due cani, teneva la piccola in braccio e che aveva cercato in tutti i modi di salvarla, mettendo a rischio la sua stessa vita. I pitbull sembravano quasi impazziti, tanto che all’arrivo dei soccorsi, allertati dai vicini, i Carabinieri, per far entrare medici e infermieri, avevano dovuto abbattere entrambi i cani che non permettevano ad alcuno di avvicinarsi nemmeno al cancello. Per Victoria non c’è stato nemmeno il tempo di tentare una corsa all’ospedale. Il nonno è stato subito ricoverato.
L’ipotesi di reato a lui contestata è quella di omicidio colposo. Si cerca di capire cosa abbia potuto scatenare la violenza dei due animali. Ma si sta valutando anche la posizione dei genitori che potrebbero essere chiamati a rispondere della morte della loro piccola, partendo dal presupposto che, secondo la legge, i proprietari sono responsabili dei cani. Non è escluso che potrebbero esserci sviluppi breve in questo senso. Ma la Procura lavora con i piedi di piombo davanti alla pesantezza di una simile tragedia.