Dusina, una figura Centrale «Abbiamo aiutato tutto lo sport, ora mi riconoscono pure al bar»
È l’uomo che ha salvato due volte la pallacanestro di casa nostra. La prima, nel 2009-10, accettando l’invito del Comune a legare il nome della Centrale del Latte al nuovo Basket Brescia. La seconda, l’estate di un anno fa, mettendo a segno l’assist decisivo per il cambio del testimone con la Germani. «Non avrei potuto sponsorizzarli in Serie A, avrei fatto morire l’azienda. Non ci dormivo la notte. Sono stato fortunato, ma un amico mi ha detto che anche questa è una dote», racconta Franco Dusina, presidente della Centrale, con il solito fare affabile, che ha bucato lo schermo. «Mi riconoscono al bar o dal benzinaio. Ho perso il mio anonimato, robe da pazzi. E dire che guido la Centrale da 15 anni...». Eppure, l’alleanza con la palla a spicchi ha dato il via a «una lunga cavalcata. Diamo una mano ormai a tutti, specie ai giovani, non solo a volley maschile e pallamano femminile che portano il nostro nome». L’investimento è nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro, la risposta arriva non solo al banco frigo del supermercato: «La gente ci premia sul mercato — spiega — perché non è stupida, sa quanti sforzi ci siano dietro un gruppo sportivo». Lui, però, calciatore da ragazzo, ama la caccia. «Non posso rinunciarci. Anche perché, se dovessi seguire tutte le mie squadre, non avrei un minuto libero...». L’emozione più intensa? «Una sconfitta, a Pistoia, nella finale di pallacanestro del 2013. Fu una trasferta indimenticabile, avevamo tutti contro. Lo sport è anche questo». (lu.ber.)