Corriere della Sera (Brescia)

Montuschi ritorna con un giallo morale

- Nino Dolfo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Èdifficile trovare il filo della connession­e nel magma brulicante della realtà. Federico Montuschi ( foto), ingegnere anomalo di stanza a Brescia, al suo secondo romanzo, (Due. Dispari, Marco Serra Tarantola editore, pp. 187, euro 15.00; la sua opera d’esordio, Quasi noir, aveva raggiunto quattro anni fa il terzo posto nella classifica nazionale degli ebook pubblicata dal Corriere della Sera), isola nell’entropia del quotidiano due frammenti, apparentem­ente senza legame. Il primo è un episodio di cronaca nera: una giovane donna, nei pressi di Piazzale Loreto a Milano, viene colpita a morte da un proiettile sparato da un appartamen­to in cui viene rinvenuto il cadavere di un uomo. Il secondo, datato qualche mese dopo — siamo nel 2013 — disegna l’immagine di un passeggero di un volo interconti­nentale che in tasca ha il portafogli­o pieno e beve sorridendo il suo daiquiri. Due anni dopo il racconto riprende in Costarica, ennesimo paradiso imperfetto. Nel corso di una festa una ragazza muore violentata e tra i sospetti qualcuno riconosce la figura di un prete. Qualche tempo dopo quel prete viene ritrovato suicida. Così almeno sembra, perché il reverendo ha un gemello che gli assomiglia come una goccia d’acqua, solo che ha una vocazione a delinquere che lo distingue dal fratello. A coordinare le indagini troviamo l’ex-commissari­o di polizia Castillo, segugio brachicard­ico e ghiotto, e il suo aiutante in campo, lo Slavo, dal passato misterioso. Al loro fianco un uomo dei servizi segreti italiani, tale Andretti, insignific­ante a vedersi come lo Smiley di John Le Carrè, ma scafato e rognoso come una piattola. Le tessere sparse alla fine si ricompongo­no? Sì, ma non del tutto, perché il tema scivola dal piano giuridico a quello morale. Montuschi ammicca a Dostoevski­j (Il sosia, Delitto e castigo), e si/ci interroga sulla colpa (il senso più sviluppato della specie umana) e sulla redenzione. È possibile cancellare le macchie della coscienza, sopravvive­re portandosi dentro dei macigni? E la seconda chance ci può salvare? La lettura scorre veloce e ci lascia in deposito un tarlo che scava nel pensiero. Il titolo del romanzo solletica il dubbio: il due è il primo numero pari oppure l’emblema della disparità, del diverso?

Venerdì alle ore 18 in Libreria Serra Tarantola (Corso Porcellaga 4) Federico Montuschi presenta il suo romanzo. Ingresso libero.

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