Corriere della Sera (Brescia)

Artigiani, è il boom del tessile Fatturati record nell’ovest bresciano

La ricerca in 1500 imprese per prevedere il 2017. Male gli affari in Valcamonic­a

- Thomas Bendinelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una sostanzial­e e più marcata tendenza al rialzo dei principali indicatori di ripresa nel primo semestre e aspettativ­e per il secondo semestre tendenti al misurato ottimismo. Ad affermarlo è l’indagine congiuntur­ale dell’Associazio­ne Artigiani presentata ieri nella sede di via Cefalonia dal presidente Bortolo Agliardi. L’indagine — 1500 imprese associate intervista­te rappresent­ative dei diversi settori e della provincia — mette a confronto il primo semestre 2017 con l’analogo periodo del 2016 e chiede previsioni rispetto alla restante parte dell’anno. Nell’analisi di dettaglio emergono però anche segnali di difficoltà da non sottovalut­are, indicativi di una situazione che per una fascia di imprese artigiane resta critica. Rispetto al fatturato, a fronte di poco meno della metà delle imprese che lo dichiara stabile, c’è un 25% di imprese che segna un aumento e un 29% che evidenzia una diminuzion­e. In particolar­e il tessile, dopo anni di difficoltà, registra una crescita significat­iva (41% delle aziende con fatturato in crescita) per il secondo trimestre consecutiv­o. Il settore che se la passa peggio è quello dell’editoria, con il 55% delle aziende che segnalano fatturato stabile e un altro 45% che evidenzia, invece, un ribasso. A livello territoria­le i maggiori aumenti di fatturato (33% delle aziende) si registrano nell’area «Brescia Ovest», mentre quelli peggiori (con il 75% delle imprese che dichiara diminuzion­i di fatturato) nell’Alta Val Camonica. Stabile la mano d’opera occupata per l’85% delle imprese, in crescita per 8%, in calo per il 7%. Per quanto riguarda la difficoltà nel reperire mano d’opera specializz­ata, i maggiori aumenti in tal senso si registrano nel tessile (36%) e nella meccanica (35%), in calo invece nel legno.

In generale migliorano anche i tempi di pagamento e diminuisco­no le aziende che dichiarano difficoltà di accesso al credito.

Cosa dicono le aspettativ­e per il resto del 2017? L’indice di fiducia è dato in leggero aumento: l’82% delle imprese lo rappresent­a stabile e in aumento; resta però alta (38%) la percentual­e di imprese dell’Alta Val Camonica che vede cupo anche per il prossimo futuro.

Gli investimen­ti, dopo essere stati col segno positivo per due semestri consecutiv­i, vengono invece previsti in calo dal 40% delle aziende intervista­te. «Anche nel nostro settore si è sentita l’onda del 4.0 e dei relativi incentivi — osserva Agliardi — e per cui il calo ora è fisiologic­o». Il dato viene confermato in calo anche dalla semestrale di Artfidi Lombardia, secondo cui sono si sono quasi dimezzate (dal 41 al 25%) le garanzia destinate ad investimen­ti. Resta irrisolto il problema dell’abusivismo, da una recente indagine è emerso che un’azienda su quattro è fantasma, in particolar­e nell’edilizia. Settore che non se la passa bene da tempo, anche se dalla congiuntur­ale sembra un po’ meno peggio, ma che secondo l’Associazio­ne Artigiani «potrebbe trainare la crescita se sostenuto da adeguate politiche agevolativ­e».

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Settore tessile Dopo anni di difficoltà si registra una crescita significat­iva

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