Artigiani, è il boom del tessile Fatturati record nell’ovest bresciano
La ricerca in 1500 imprese per prevedere il 2017. Male gli affari in Valcamonica
Una sostanziale e più marcata tendenza al rialzo dei principali indicatori di ripresa nel primo semestre e aspettative per il secondo semestre tendenti al misurato ottimismo. Ad affermarlo è l’indagine congiunturale dell’Associazione Artigiani presentata ieri nella sede di via Cefalonia dal presidente Bortolo Agliardi. L’indagine — 1500 imprese associate intervistate rappresentative dei diversi settori e della provincia — mette a confronto il primo semestre 2017 con l’analogo periodo del 2016 e chiede previsioni rispetto alla restante parte dell’anno. Nell’analisi di dettaglio emergono però anche segnali di difficoltà da non sottovalutare, indicativi di una situazione che per una fascia di imprese artigiane resta critica. Rispetto al fatturato, a fronte di poco meno della metà delle imprese che lo dichiara stabile, c’è un 25% di imprese che segna un aumento e un 29% che evidenzia una diminuzione. In particolare il tessile, dopo anni di difficoltà, registra una crescita significativa (41% delle aziende con fatturato in crescita) per il secondo trimestre consecutivo. Il settore che se la passa peggio è quello dell’editoria, con il 55% delle aziende che segnalano fatturato stabile e un altro 45% che evidenzia, invece, un ribasso. A livello territoriale i maggiori aumenti di fatturato (33% delle aziende) si registrano nell’area «Brescia Ovest», mentre quelli peggiori (con il 75% delle imprese che dichiara diminuzioni di fatturato) nell’Alta Val Camonica. Stabile la mano d’opera occupata per l’85% delle imprese, in crescita per 8%, in calo per il 7%. Per quanto riguarda la difficoltà nel reperire mano d’opera specializzata, i maggiori aumenti in tal senso si registrano nel tessile (36%) e nella meccanica (35%), in calo invece nel legno.
In generale migliorano anche i tempi di pagamento e diminuiscono le aziende che dichiarano difficoltà di accesso al credito.
Cosa dicono le aspettative per il resto del 2017? L’indice di fiducia è dato in leggero aumento: l’82% delle imprese lo rappresenta stabile e in aumento; resta però alta (38%) la percentuale di imprese dell’Alta Val Camonica che vede cupo anche per il prossimo futuro.
Gli investimenti, dopo essere stati col segno positivo per due semestri consecutivi, vengono invece previsti in calo dal 40% delle aziende intervistate. «Anche nel nostro settore si è sentita l’onda del 4.0 e dei relativi incentivi — osserva Agliardi — e per cui il calo ora è fisiologico». Il dato viene confermato in calo anche dalla semestrale di Artfidi Lombardia, secondo cui sono si sono quasi dimezzate (dal 41 al 25%) le garanzia destinate ad investimenti. Resta irrisolto il problema dell’abusivismo, da una recente indagine è emerso che un’azienda su quattro è fantasma, in particolare nell’edilizia. Settore che non se la passa bene da tempo, anche se dalla congiunturale sembra un po’ meno peggio, ma che secondo l’Associazione Artigiani «potrebbe trainare la crescita se sostenuto da adeguate politiche agevolative».