Corriere della Sera (Brescia)

Smog, divieti per 80 mila veicoli

Dopo quattro giorni di superi scatterà lo stop delle vetture Euro 3 e 4 diesel

- Gorlani

La Regione, da oggi ha adottato misure antismog più stringenti, di concerto con il governo e le altre regioni del bacino padano. Azioni pensate per evitare le salatissim­e multe di Bruxelles, che chiedeva provvedime­nti per ridurre l’inquinamen­to atmosferic­o nel Nord Italia, causa di migliaia di vittime ogni anno. La vera rivoluzion­e arriverà dal 2018, quando non potranno più circolare gli Euro 3 diesel. Ma si sono comunque inaspriti i divieti: le auto diesel Euro 3 ed Euro 4 dei privati cittadini dovranno rimanere in garage dopo solo quattro giorni di superi. Calcolando che in provincia è immatricol­ato un milione di veicoli, che la metà è diesel e che ben il 70% (dati Ispra) corrispond­e ad una classe di emissioni uguale o inferiore all’Euro 4, nella sola Brescia (tenendo conto anche degli ingressi dei pendolari) sarebbero 80 mila le auto, i furgoni e i camion che non potranno circolare nei giorni di divieto.

Con il ritorno dell’autunno l’aria di Brescia e provincia si riempirà nuovamente di polveri sottili, aggravando ulteriorme­nte un quadro che non è dei migliori. Complice la siccità di gennaio e febbraio, sono già 44 i giorni fuorilegge al Villaggio Sereno (contro un limite massimo di 35). Quest’anno però la Regione, da oggi ha adottato misure antismog più stringenti, di concerto con il Governo e le altre regioni del bacino padano. Azioni pensate per evitare le salatissim­e multe di Bruxelles, che chiedeva provvedime­nti per ridurre l’inquinamen­to atmosferic­o nel Nord Italia, causa di migliaia di vittime ogni anno.

La vera rivoluzion­e arriverà dal 2018, quando non potranno più circolare gli Euro 3 diesel (Legambient­e e altri ambientali­sti chiedevano di vietarli già quest’anno). Ma si sono comunque inaspriti i divieti: le auto diesel Euro 3 ed Euro 4 dei privati cittadini dovranno rimanere in garage dopo solo quattro giorni di superi (prima la tolleranza era di una settimana). Restrizion­i imposte per legge solo alle città con popolazion­e superiore ai 30 mila residenti. Quindi solo a Brescia. Anche se nei prossimi giorni i venti sindaci dell’area critica si coordinera­nno con la Loggia per valutare l’applicazio­ne volontaria del piano antismog. Calcolando che in provincia è immatricol­ato un milione di veicoli, che la metà è diesel e che ben il 70% (dati Ispra) corrispond­e ad una classe di emissioni uguale o inferiore all’Euro 4, nella sola Brescia (tenendo conto anche

degli ingressi dei pendolari) sarebbero 80 mila le auto, i furgoni e i camion che non potranno circolare nei giorni di divieto. I trasgresso­ri rischiano multe che vanno dai 75 ai 450 euro.

La mappa dei divieti non è facile da mandare a memoria. Anche senza concentraz­ioni anomale di smog dal primo ottobre al 31 marzo dovranno sempre restare fermi (dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30) tutti i veicoli Euro 0 benzina e gli Euro 0,1, e 2 diesel. Dopo quattro giorni con una concentraz­ione di polveri sottili superiore ai 50 microgramm­i (in assenza di pioggia in inverno è quasi la norma) scatterà la prima soglia d’allarme (arancione): dovranno restare in garage, dalle 8.30 alle 18.30, anche le Euro 3 e 4 diesel private. Divieto limitato al mattino (8.30 alle 12.30) per i veicoli commercial­i diesel Euro 3. Dopo dieci giorni di polveri sottili fuorilegge scatta la seconda soglia d’allarme (semaforo rosso) che porterà lo stop dell’intera giornata per i veicoli commercial­i diesel Euro 3 (8.30 alle 18.30) e della mattinata per i diesel commercial­i Euro 4 dalle (8.30 alle 12.30).

Va però ricordato che i divieti non si applicano ai commercian­ti ambulanti, agli operatori dei mercati all’ingrosso, ai lavoratori «con turni tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico» (chi fa la notte) e anche a quei veicoli con a bordo almeno tre persone. Deroghe anche per tutti i mezzi di pubblica utilità, forze dell’ordine, medici, operatori sanitari, sacerdoti, disabili. Potranno circolare tutti i veicoli (a prescinder­e dalla classe emissiva) che sono dotati di impianti gpl o metano ma anche le automobili di interesse storico (con apposito certificat­o Fiva) e le macchine agricole.

Dopo quattro giorni di polveri sottili fuorilegge scatterà anche il divieto di sostare con il motore acceso e di spandiment­o di liquami zootecnici, prima causa d’emissione d’ammoniaca (precursore delle Pm 10). Sempre in vigore invece il divieto di combustion­e di sterpaglie nei comuni sotto i 300 metri d’altitudine (200 se appartengo­no a comunità montane). Non ci sarà invece l’abbassamen­to dei limiti di velocità massima nel tratto urbano delle autostrade (da 130 a 100 km l’ora): provvedime­nto chiesto più volte dal comune di Brescia ma arenatosi al ministero delle Infrastrut­ture.

L’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Terzi, invita a ricordare anche le tappe future del piano, che dall’autunno 2020 bloccherà anche tutti gli Euro 4 diesel e dal 2025 tutti gli Euro 5 diesel. E rilancia il dovere di fare più controlli: «Ho già ribadito al ministro Galletti la necessità di porre particolar­e attenzione al tema del controllo in automatico dei veicoli, da attuarsi con l’uso di telecamere omologate e, in modo specifico, da parte di alcuni Comuni, alla riduzione della velocità dei veicoli, oltre ad altri strumenti di controllo della circolazio­ne dei mezzi per il trasporto delle merci in autostrada, tra questi il pedaggio differenzi­ato dei veicoli più inquinanti rispetto a quelli meno inquinanti». Telecamere che scovano auto vecchie ci sono già in tangenzial­e sud (le controlla la Provincia). Ma la tangenzial­e è esclusa, per ora, dalle zone off limits ai veicoli inquinanti. Quindi non scatterà alcuna multa per eccesso d’inquinamen­to.

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