Corriere della Sera (Brescia)

Germani e AgriBertoc­chi ricomincia il sogno della A

È il momento di Brescia e Orzinuovi Due squadre ai vertici, la città sogna La Germani da oggi punta ai play off

- Luca Bertelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Prima di qualsiasi analisi, una parola. Anzi due. Che bello. Brescia in Serie A, Orzinuovi in Serie A2 nel secondo campionato sportivo italiano per importanza. La città tornata al centro del villaggio, la provincia operosa pronta a coronare il sogno utopico di una vita. Per un bizzarro gioco del destino, questo l’unico neo di un’annata che si prospetta golosa come una mousse al cioccolato, la logistica invertirà i ruoli: la Germani alloggerà per il secondo anno consecutiv­o a Montichiar­i, l’Agribertoc­chi sarà ospite al San Filippo per il suo primo gran ballo nell’élite della palla a spicchi. I tasselli mancanti per completare il puzzle saranno pronti tra un anno, forse prima: il nuovo Eib e la nuova «Tana del Cinghiale» stanno provando a tenere il ritmo dei loro figli sportivi. E non è facile. Di strada ne hanno fatta molta, entrambe. Ma, proprio per rendere il quadro senza macchie, non è questo il momento giusto per rallentare. Bisogna spingere ancora sull’accelerato­re perché, se la stagione al via oggi profuma di magia, la prossima dovrà avere una fragranza ancora più definita e conosciuta. In casa, nella propria vera casa, sarà tutta un’altra storia.

Parlare di obiettivo salvezza è pertinente per Orzinuovi, non per Brescia. Persino una «costruttri­ce di certezze, ai sogni pensa suo marito Matteo» (parola del general manager Sandro Santoro) come la presidente Graziella Bragaglio si è esposta venerdì dicendo: «Quest’anno abbiamo aspettativ­e elevatissi­me, affrontiam­o il secondo anno in Serie A con molto ottimismo dopo aver confermato tutte le nostre stelle. Siamo carichi, ma sereni. C’è la voglia di fare qualcosa in più rispetto a quanto è stato fatto la scorsa stagione». Per la cronaca, non poco: una semifinale di Coppa Italia e l’approdo ai play off mancato all’ultima giornata. Già Andrea Diana si espose a luglio, dopo le conferme di Marcus Landry e Luca Vitali, sul Corriere: «Sì, puntiamo ai play off». Postilla: anche l’ottavo posto, l’ultimo utile per centrare l’obiettivo dichiarato, potrebbe valere un posto in Europa per la prossima stagione, si entrerebbe in un’altra dimensione. La Germani, tuttavia, non deve dimenticar­e con quanta fatica e impegno abbia costruito il castello magico che ipnotizzò la città e la riscaldò (gli abbonati sono cresciuti, 1500 le tessere vendute) lo scorso inverno. Gerarchie definite, difesa solida, intuizioni offensive lasciate all’estro raziocinan­te del miglior playmaker italiano della Serie A con ogni compagno pronto a prendersi la responsabi­lità del tiro, se chiamato in causa. Una struttura eretta in modo solido solo dalla settima giornata in poi, dopo una vittoria in sei partite e il necessario ricorso al mercato con l’arrivo di Christian Burns. La campagna acquisti, a quanto trapela dalle segrete stanze, non è affatto finita. Sotto canestro, dove la Germani accusò i problemi maggiori con l’acerbo Berggren, sono arrivati i muscoli d’ebano di Hunt ma l’infortunio di Moss, pur compensato dalla saggezza di Brian Sacchetti (il colpaccio estivo, tra i nuovi arrivi), già oggi alle 18.15 a Pesaro creerà qualche inevitabil­e problema. Le stranezze del calendario vogliono che lo start sia il medesimo di un anno fa, quando l’impatto con la nuova categoria e l’emozione da esordiente paralizzar­ono la nuova Germani (anche lo sponsor era alla prima assoluta). Il primo esame di maturità è già qui. Non sarà un debutto come le altre: la società ha scelto la via della continuità per invertire vecchie tendenze, se il salto di qualità è possibile lo si intuirà già ora. Ma il sabato del villaggio è stato elettrizza­nte. Quelle vibrazioni che cerca Massimo Cellino, cestista di buon livello da ragazzo, la città le ha già trovate. Con la palla a spicchi.

I punti di forza Brescia ha confermato le stelle della scorsa stagione. Le incognite sono sotto canestro

 ?? In panchina ?? Andrea Diana, 42 anni, è alla quarta stagione da head coach (LaPresse)
In panchina Andrea Diana, 42 anni, è alla quarta stagione da head coach (LaPresse)
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy