IL VESCOVO TREMOLADA ARRIVA PRECEDUTO DALLA FAMA DI «MONTINIANO» CORDIALE
Gentile Tedeschi l’ingresso del nuovo vescovo mons. Pierantonio Tremolada a Brescia è previsto per domenica prossima. Il Corriere ne ha già scritto, lei l’ha incontrato. Cosa possiamo aspettarci?
Anna Pedretti Cara Anna il nuovo vescovo avrà il profilo che è dettato dalla sua biografia ma anche dalla capacità che Brescia avrà di «plasmarlo», nonché dal tipo di problemi che dovrà affrontare. Che sono molti, vasti e noti: la laicizzazione diffusa, la difficoltà della Chiesa a dialogare con i giovani, la crisi (di risorse, di persone, fors’anche di progettualità) di molte istituzioni cattoliche nate nell’Otto e Novecento. Monsignor Tremolada è persona di grande cordialità, immediata apertura umana, solare disponibilità all’ascolto e al dialogo. È un biblista come Monari, ed è difficile che in un suo discorso non ricorra un riferimento pregnante ai testi sacri. È portatore di una visione molto ambrosiana: incentrata sull’autorevolezza, sulla consapevolezza di esercitare un magistero civile oltre che religioso, sul senso dell’esemplarità ecclesiale tipico della chiesa milanese. È anche un montiniano convinto: fra le prime visite private fatte a Brescia c’è quella al santuario delle Grazie; fra le prime parrocchie che visiterà ci sono quella di Concesio (il paese natale) e Verolavecchia (il paese dei dolci ricordi giovanili) di Giovanni Battista Montini. Scelte che racchiudono un indirizzo e un programma. Infine mons. Tremolada arriva preceduto da una fama di umanissima, creativa sbadataggine. Salutandolo in pubblico l’arcivescovo di Milano Delpini ha ricordato che Tremolada sarà rimpianto dalle casse municipali meneghine a cui ha contribuito con una messe leggendaria di multe da distrazione (fra Ztl violate e divieti infranti si favoleggia di contravvenzioni per 2800 euro). Il regalo che Delpini gli ha consegnato consiste in uno zaino capiente e un computer portatile per tenere in ordine la sua agenda degli appuntamenti storicamente “ribelle”. Sono tratti che ci rendono il vescovo Pierantonio ancor più umano, più simpatico, più vicino.