Corriere della Sera (Brescia)

Ricordando il dottor Ippolito medico buono e probo

- Lucio Mastromatt­eo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La morte del dottor Vincenzo Ippolito,in servizio fino al 2016 in qualità di medico oncologo al Centro di Oncologia Medica degli Spedali Civili, mi ha profondame­nte colpito. Ho conosciuto l’illustre medico negli anni del mio mandato di dg del Civile, dal ‘97 al 2007, ed ho apprezzato le sue doti di ortopedico-traumatolo­go specializz­ato nel trattament­o dei tumori dell’apparato muscolo-scheletric­o, cui si dedicava con assoluta abnegazion­e e competenza. Qualche giorno fa la notizia delle sua morte mi ha addolorato e amareggiat­o profondame­nte. Tante sono le testimonia­nze tutte tese a ricordarne la disponibil­ità all’incontro ed alla condivisio­ne dei problemi di salute dei suoi pazienti con sincera sollecitud­ine e apertura, l’empatia con la quale affrontava la sofferenza dei suoi pazienti, gravati dalla malattia tumorale. Davanti ad una sanità nella quale si sono sviluppate dinamiche competitiv­e eccessive, sostanzial­mente prive di quei valori fondativi, spesso espressi solo a parole (come il riconoscim­ento del merito, la disponibil­ità all’ascolto, sollecitud­ine e amicizia tra gli operatori sanitari) l’assoluto rispetto verso gli ammalati restava il vero e unico centro della sua attività. Mi inchino di fronte a questa esistenza che ha seminato il bene concreto in Ospedale e nella Città senza ostentazio­ne alcuna nè alcun tornaconto, ma che ha pagato un prezzo troppo esoso tenendosi dentro di sé tutto l’amaro della vita. Condivido il dolore della sua famiglia, e in particolar­e del figlio Michele, cercando di lenire il peso di questa morte come meglio posso, unendomi a tutti coloro che hanno apprezzato Vincenzo Ippolito come uomo buono e probo. Ringrazian­dolo per tutto il bene che ha donato come indimentic­abile medico.

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