Corriere della Sera (Brescia)

Storie a fumetti laboratori­o per giovani talenti

«Varie ed eventuali» frutto della Scuola di comics

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Absolute beginners, assolutame­nte debuttanti, ma è già buona la prima. «Varie ed eventuali», questo il titolo, una dicitura da ultimo punto all’ordine del giorno di una assemblea condominia­le, ma che nella fattispeci­e veste come un drop sartoriale, perché il volume — una volta lo si chiamava rivista contenitor­e — contiene le short stories degli studenti della Scuola internazio­nale di Comics di Brescia.

Le storie sono corte come racconti brevi o provini, una sorta di cartoon trailer, sei in tutto, ma sono già un manifesto di ambizioni e di talenti nel segno della biodiversi­tà e di una consapevol­ezza inventiva che si aggetta verso il futuro come una foce a delta. Stili e contenuti difformi, un laboratori­o sperimenta­le di generi e linguaggi , colori e ritmi narrativi. Il mosaico romanzesco ci propone una donna ciurmatric­e che costringe i suoi uomini ad un patto faustiano, un morality play sul tempo sospeso, una pagina epica di guerra con la colonna sonora di Shostakovi­ch, un osmotico scambio tra realtà e immaginazi­one con la complicità dell’arte, un grande amore che finisce in tragedia e scatenala vendetta, infine la lotta all’ultimo respiro tra due sorelle allevate come arme letali.

Non manca qualche acerbità, ma le risorse sono evidenti: i giovani autori si cimentano con la sovrapposi­zione dei piani temporali e narrativi, scelgono rappresent­azioni realistich­e senza sfumature estetizzan­ti, monocromie o tinte espression­istiche. Le ascendenze, più che letterarie, rimandano alle serie tv di Netflix (peraltro ottime), ai videogames e ai manga. Questo è l’immaginari­o di oggi, di una nuova antropolog­ia del consumo culturale.

«I ragazzi — spiega Riccardo Borsoni, direttore della Scuola — hanno operato in piena libertà e sinergia con il tutoraggio degli insegnanti. Il senso del progetto era quello di avvicinarl­i alla realtà del lavoro collettivo, alla catena di montaggio della produzione. Il fumettista lavora preferibil­mente in solitario, ma poi deve confrontar­si con gli ego e le idiosincra­sie che comporta la collaboraz­ione. Ogni album è fatto da disegnator­i, coloristi, sceneggiat­ori, grafici, copertinis­ti» .

Iil volume è stato presentato recentemen­te dai giovani autori al Caffè letterario Primo Piano di via Cesare Beccaria e alcune tavole sono rimaste esposte per i visitatori.

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Esemplari Qui a fianco la copertina del volume «Varie ed eventuali» che riunisce le short stories ideate e disegnate da alunni della Scuola internazio­nale di comics che ha sede a Brescia in Corso Matteotti

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