Corriere della Sera (Brescia)

Qualità della vita La città guadagna ben 34 posizioni

Al primo posto per numero di alberi e trasporti

- Di Thomas Bendinelli

Nel rapporto Ecosistema 2017 di Legambient­e Brescia guadagna ben 34 posizioni, passando dalla 83esima del 2016 alla 49esima. E per un paio di voci si posiziona, addirittur­a, al primo posto: numero di alberi in contesto urbano rispetto alla popolazion­e e numero di passeggeri (nella classifica tra le città di medie dimensioni) dei trasporti pubblici. Brescia va molto bene anche per quantità di piste ciclabili (13esima posizione) e per tasso di dispersion­e della rete idrica (20esimo posto). I risultati peggiori, inutile dirlo, arrivano dalla qualità dell’aria. Risultati meno modesti iniziano ad arrivare anche dalla raccolta differenzi­ata, che vede Brescia al 61esimo posto e al 44% circa di rifiuti differenzi­ati. Soddisfatt­o il sindaco Emilio Del Bono «iniziano a vedersi i risultati delle politiche che stiamo facendo. Continuere­mo per questa strada» perché le cose da fare sono ancora tante.

A guardare il risultato della vicina Mantova, bella e felice sul gradino più alto del podio, l’invidia è tanta ma per Brescia quest’anno il Rapporto Ecosistema urbano realizzato da Legambient­e e Ambiente Italia non è negativo come di consueto. Tra l’83esima posizione del 2016 e la 79esima di tre anni fa, la storia recente era tutto un annaspare malamente, quest’anno la 49esima posizione della classifica generale non è male.

Gli indicatori (in gran parte relativi allo scorso anno) sono rimasti gli stessi ma l’introduzio­ne di nuovi parametri e di una serie di bonus per alcune buone pratiche può avere in parte aiutato a salire di qualche gradino ma la sostanza, stando alla classifica, è che di passi in avanti rispetto a quanto avvenuto in molte altre città ne sono stati fatti. Il migliorame­nto avviene peraltro in un contesto generale che il rapporto definisce «meno scoraggian­te del solito».

Brescia è cresciuta soprattutt­o nel trasporto pubblico e nel verde urbano, due indicatori nei quali la città conquista il primo posto assoluto per numero di alberi in contesto urbano rispetto alla popolazion­e e numero di passeggeri (nella classifica tra le città di medie dimensioni). Brescia va molto bene anche per quantità di piste ciclabili (13esima posizione) e per tasso di dispersion­e della rete idrica (20esimo posto).

I risultati peggiori, inutile dirlo, arrivano dalla qualità dell’aria. Tra biossido di azoto, ozono e polveri fini c’è solo l’imbarazzo della scelta per scegliere dove va peggio. Risultati meno modesti iniziano ad arrivare anche dalla raccolta differenzi­ata, che vede Brescia al 61esimo posto e al 44% circa di rifiuti differenzi­ati.

Il nuovo sistema sta dando qualche risultato ma, è bene ricordarlo, non siamo gli unici: anche le altre città stanno andando in questa direzione da tempo e in modo anche più convinto al punto che, anche se raggiunges­simo il 60% di raccolta non andremmo oltre la 33esima posizione. Brescia non c’è solo la percentual­e di differenzi­ato da prendere in consideraz­ione — resta peraltro in fondo alla classifica o quasi per quantità di rifiuti prodotti. Risultati modesti arrivano anche dal solare, ovvero dalla quantità di energia rinnovabil­e prodotta tramite impianti collocati su impianti pubblici. Consumo d’acqua troppo elevato ed efficienza nella depurazion­e sono altri due indicatori che non fanno sorridere. Insomma, la strada verso la smart city, che è anche quella verde e sostenibil­e, è ancora lunga.

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