Qualità della vita La città guadagna ben 34 posizioni
Al primo posto per numero di alberi e trasporti
Nel rapporto Ecosistema 2017 di Legambiente Brescia guadagna ben 34 posizioni, passando dalla 83esima del 2016 alla 49esima. E per un paio di voci si posiziona, addirittura, al primo posto: numero di alberi in contesto urbano rispetto alla popolazione e numero di passeggeri (nella classifica tra le città di medie dimensioni) dei trasporti pubblici. Brescia va molto bene anche per quantità di piste ciclabili (13esima posizione) e per tasso di dispersione della rete idrica (20esimo posto). I risultati peggiori, inutile dirlo, arrivano dalla qualità dell’aria. Risultati meno modesti iniziano ad arrivare anche dalla raccolta differenziata, che vede Brescia al 61esimo posto e al 44% circa di rifiuti differenziati. Soddisfatto il sindaco Emilio Del Bono «iniziano a vedersi i risultati delle politiche che stiamo facendo. Continueremo per questa strada» perché le cose da fare sono ancora tante.
A guardare il risultato della vicina Mantova, bella e felice sul gradino più alto del podio, l’invidia è tanta ma per Brescia quest’anno il Rapporto Ecosistema urbano realizzato da Legambiente e Ambiente Italia non è negativo come di consueto. Tra l’83esima posizione del 2016 e la 79esima di tre anni fa, la storia recente era tutto un annaspare malamente, quest’anno la 49esima posizione della classifica generale non è male.
Gli indicatori (in gran parte relativi allo scorso anno) sono rimasti gli stessi ma l’introduzione di nuovi parametri e di una serie di bonus per alcune buone pratiche può avere in parte aiutato a salire di qualche gradino ma la sostanza, stando alla classifica, è che di passi in avanti rispetto a quanto avvenuto in molte altre città ne sono stati fatti. Il miglioramento avviene peraltro in un contesto generale che il rapporto definisce «meno scoraggiante del solito».
Brescia è cresciuta soprattutto nel trasporto pubblico e nel verde urbano, due indicatori nei quali la città conquista il primo posto assoluto per numero di alberi in contesto urbano rispetto alla popolazione e numero di passeggeri (nella classifica tra le città di medie dimensioni). Brescia va molto bene anche per quantità di piste ciclabili (13esima posizione) e per tasso di dispersione della rete idrica (20esimo posto).
I risultati peggiori, inutile dirlo, arrivano dalla qualità dell’aria. Tra biossido di azoto, ozono e polveri fini c’è solo l’imbarazzo della scelta per scegliere dove va peggio. Risultati meno modesti iniziano ad arrivare anche dalla raccolta differenziata, che vede Brescia al 61esimo posto e al 44% circa di rifiuti differenziati.
Il nuovo sistema sta dando qualche risultato ma, è bene ricordarlo, non siamo gli unici: anche le altre città stanno andando in questa direzione da tempo e in modo anche più convinto al punto che, anche se raggiungessimo il 60% di raccolta non andremmo oltre la 33esima posizione. Brescia non c’è solo la percentuale di differenziato da prendere in considerazione — resta peraltro in fondo alla classifica o quasi per quantità di rifiuti prodotti. Risultati modesti arrivano anche dal solare, ovvero dalla quantità di energia rinnovabile prodotta tramite impianti collocati su impianti pubblici. Consumo d’acqua troppo elevato ed efficienza nella depurazione sono altri due indicatori che non fanno sorridere. Insomma, la strada verso la smart city, che è anche quella verde e sostenibile, è ancora lunga.