Regione contro il Grande: «Lo statuto è illegittimo»
Per la Regione il contributo annuo è incompatibile con la propria normativa
È scontro tra il Pirellone e la fondazione del Teatro Grande. Per l’assessore alla Cultura Cristina Cappellini e gli avvocati della Regione, il contributo annuale da 100 mila euro è incompatibile con quanto deliberato dalla stessa Regione al momento dell’ingresso nel Grande. Del Bono ha chiesto un incontro con Maroni.
Il colpo di scena è stato battuto dalle agenzie alle 16.03: per l’assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini, lo statuto del Teatro Grande — rivisto, corretto e approvato dal cda a settembre — è da cestinare: «Le incompatibilità con la normativa regionale sono state appurate: ci sono limiti insuperabili». Il cavillo che obbliga i soci, tra cui il Pirellone, a impegnarsi formalmente con un contributo annuo da 100 mila euro (l’alternativa è perdere la poltrona riservata nel consiglio) «è illegittimo: chiederemo il ritiro della delibera. La Regione continuerà a fare la sua parte, su questo siamo tutti d’accordo, ma non vogliamo nemmeno essere presi in giro: bisogna trovare la formula per azzerare gli atti e ripartire». Un bonifico per il 2017 dovrebbe comunque arrivare, ma il Pirellone non intende intestarlo ogni anno oltre ai fondi già previsti per la stagione. Due settimane fa, gli uffici legali della Regione hanno spedito una copia dello statuto alla prefettura, l’organo preposto a valutare le carte, con note a margine: la delibera con cui Milano, nel 2010, ha approvato l’ingresso nella fondazione del Grande, prevedeva un bonifico iniziale da 300 mila euro, ma non un contributo annuale continuativo. Ieri, l’assessore e i colleghi bresciani Mauro Parolini e Viviana Beccalossi si sono incontrati con gli avvocati. «Il sostegno dimostrato negli anni al Teatro – dice Cappellini — non è mai venuto meno. Solo attraverso lo strumento delle convenzioni teatrali i contributi regionali sono aumentati, dal 2014 al 2017, da 67.500 euro a oltre 128 mila euro (alla fondazione, però, ne risultano 102 mila e non 128,
ndr), senza considerare quelli per le attività extra. Ciò a fronte di un calo significativo dei contributi comunali che negli ultimi tre anni sono passati da 500 mila a 200 mila euro (in realtà, la cifra non è diminuita di un centesimo, ndr)». Il sindaco Emilio Del Bono ha chiesto un incontro con il presidente Roberto Maroni.