Alberghi cittadini mezzi vuoti
Brescia quartultima per occupazione delle camere. Gli operatori: eventi tutto l’anno
Brescia città turistica? Non proprio se si guarda il rapporto Hotel Monitor sull’occupancy della camere d’albergo: in città si riempie solo il 50,6%. Gli operatori del settore chiedono eventi tutto l’anno per attirare più turisti.
Brescia città turistica? Non ancora, stando ai numeri, e se tre indizi fanno una prova figuriamoci tre statistiche. La prima, già nota e snocciolata, racconta di arrivi e presenze in crescita ma su valori ancora contenuti. La seconda e la terza hanno la firma di Trademark Italia, società che stila il rapporto Hotel Monitor, vero e proprio riferimento per il comparto di chi fa accoglienza. L’occupancy degli alberghi cittadini sale ma Brescia, con le sue camere mezze vuote (50,3% nel 2016), resta in fondo alla classifica italiana e lontana anni luce da Bergamo e Verona. Salgono pure i prezzi di 3 e 4 stelle cittadini, ma sono ancora molto inferiori rispetto alla media nazionale e soprattutto in comparazione ai grandi classici del turismo all’italiana. Le strutture ricettive già esistenti, secondo gli operatori del settore, sono più che sufficienti per esaurire le richieste del mercato e in città nuovi hotel non se ne vedono. Un esempio su tutti: Immobiliare Impero, che sta ristrutturando l’ex Standa, ha rinunciato nelle scorse settimane ad aprire un boutique hotel all’ultimo piano.
La statistica di Hotel Monitor sull’occupancy, in breve: nel 2014 la percentuale di riempimento delle camere degli alberghi della città era del 46,4%, nel 2015 del 48,3%, nel 2016 del 50,3%. Brescia, quindi, cresce (+2% nel 2016 rispetto al 2015), ma è quartultima in Italia e peggio fanno solo Foggia (44,5%), Potenza (46,1%) e Rieti (49%). Bergamo ha un’occupancy del 67,1% (+1,4% nel 2016), Verona del 61,3% (+0,2%), Vicenza del 56,1% (+2%) eccetera.
Il trend della Leonessa cresce anche nel 2017 con un’occupancy delle camere media del 50,7% nei primi sette mesi dell’anno. A conferma che il cammino è positivo ma grande strada resta da fare per parlare davvero di città turistica ci sono i prezzi delle camere: un 4 stelle a Brescia costa in media 85,6 euro, a Bergamo 90,18 euro, a Verona 94,9 euro. «Brescia ha grandissime potenzialità inespresse e si nota un miglioramento sia nei numeri che nella percezione dei turisti che soggiornano in città, certo restiamo molto indietro rispetto alle città comparabili», spiega Alessandro Fantini, presidente degli albergatori cittadini, vice presidente di Federalberghi Brescia e gestore dell’Ambasciatori. I grandi eventi aiuterebbero.
«Sono propedeutici allo sviluppo turistico di un territorio. Goldin, per esempio, è un capitolo chiuso ma bisogna dargli il merito di aver sdoganato la nostra città migliorandone la percezione. La Fiera è necessaria, bisogna crederci e può avere ricadute importanti. In città servirebbe un grande centro congressi, forse il Pala Eib potrà avere le caratteristiche giuste».
Tre asset su cui puntare: «Siti Unesco e aspetti museali, Teatro Grande e Festa dell’Opera, Mille Miglia con un calendario di iniziative e fiere che renda l’auto d’epoca protagonista per tutto l’anno. Non disperderei le forze su qualcosa d’altro in particolare e lo dico da albergatore: i turisti che soggiornano in città hanno una percezione di Brescia molto migliore rispetto ai bresciani stessi. Ne restano sorpresi e affascinati».
A Brescia, però, manca un po’ un simbolo forte come lo è l’Arena per Verona o Città Alta per Bergamo. Per Fantini
L’occupancy delle stanze d’hotel è cresciuta, ma si ferma al 50,6 per cento Rossi Un nuovo simbolo turistico di richiamo? Il Bigio, perché no? La classifica Quartultima in Hotel Monitor, fanno peggio solo Foggia, Potenza e Rieti
basta valorizzare quello che c’è. «Secondo un’indagine sulla web reputation della città, il nostro simbolo per eccellenza è il Castello. Pensateci, è unico nel suo genere e si vede dappertutto». La ricetta: «CidneOn durerà una settimana ed è una grande notizia ma il Castello deve vivere sempre, tutto l’anno. Serve un calendario di eventi fitto, deve avere bar e ristoranti, bisogna renderlo accessibile collegandolo alla città bassa con una funicolare o un ascensore. Mi permetto di lanciare un’altra idea: illuminiamolo in modo speciale».
Paolo Rossi, presidente di Federalberghi Brescia (e Lombardia), promuove le idee di Fantini sul Castello ma rilancia: «La Mille Miglia deve vivere tutto l’anno e se penso a un possibile e nuovo simbolo turistico dico il Bigio. Rimettere in piazza Vittoria il colosso di Dazzi, anche se non ha un grande valore artistico, creerebbe un flusso di visitatori inimmaginabile. Pensiamoci: con le polemiche che ci sono state, piazza Vittoria sarebbe sempre piena».