Corriere della Sera (Brescia)

Travolto e ucciso mentre aiuta la figlia con l’auto in panne

Ottavio Pini, 56 anni, morto tra le braccia della ragazza

- Mara Rodella

Ottavio Pini di Pontevico, era generoso sempre. Con gli amici, figuriamoc­i con la figlia, rimasta in panne con l’auto a Bassano Bresciano nella notte. Stava spingendo l’auto quando è stato travolto e ucciso.

Una foto: due candele rosse e un mandolino adagiato sotto l’immagine della Vergine. L’aveva costruito lui. Lui che canta e ride in compagnia, spensierat­o, attorno a un tavolo di note improvvisa­te durante la festa della Madonna di Ripa d’Oglio, poche settimane fa. Perché è l’unico modo in cui adesso, sotto choc, gli amici di sempre vogliono ricordare Ottavio «Otto» Pini: 56 anni il 19 agosto scorso, una casa a Pontevico, manutentor­e in una ditta di Pavone Mella. E una passione travolgent­e per la musica. «Era sempre un’emozione sentirti», dicono e scrivono tutti. «Riposa in pace».

Perché Otto non c’è più. L’hanno travolto e ucciso con l’auto lungo la 45 bis a Bassano Bresciano, alle 3.30 del mattino. Mentre aiutava la figlia più piccola a spostare la sua auto in panne. Aveva bucato, Marcella, 23 anni, che pare stesse rientrando a casa dopo un lungo turno serale al ristorante di Manerbio in cui lavorava. «Papà puoi raggiunger­mi per favore? Ho la macchina ferma». Detto, fatto. Eccolo arrivare lungo la statale, buia, con la sua Punto. La Daewoo Tacuma della ragazza andava spostata il più possibile sul ciglio della strada. La stavano spingendo insieme, quella monovolume: «Tranquilla che ce la facciamo». Lei, sul lato posteriore destro, quasi sull’erba. E lui, a sinistra, appena più in là della linea bianca che tratteggia la carreggiat­a. Forse sarebbe bastato mezzo metro: da una parte per salvarsi, dall’altra, magari, per essere visto. E schivato.

E invece no. Lei, che a 20 anni stava tornando ad Alfianello dopo la festa di Halloween con gli amici in un locale della zona, proprio non si è accorta, di quel padre che con la figlia spingeva l’auto lungo la statale in piena notte. Tradita, chissà, anche dall’angolo cieco causato dalla scocca degli interni della sua utilitaria. E l’ha travolto in pieno con la sua Lancia Y. «Non stava correndo» giura un testimone. Negativo anche l’alcoltest. Mentre lei, completame­nte sotto choc, alle cinque del mattino, chiusa nell’abitacolo, tremando e singhiozza­ndo raccontava disperata e incredula agli agenti della polizia stradale di Montichiar­i — sul posto per i rilievi insieme ai vigili del fuoco volontari di Verolanuov­a — come fossero andate le cose. «Non l’ho visto, non l’ho visto, non è possibile...». «Tonight is gonna be as hot as hell»: «staserà sarà calda come l’inferno», recitava la locandina del lounge bar in cui fino a pochi minuti prima aveva fatto festa con gli amici. E tra le maglie dell’inferno ci è finita senza volerlo, intrappola­ta nella morsa di un senso di colpa che dovrà imparare a gestire. Lei, quasi coetanea di quella figlia che in un istante ha sentito un botto tremendo, un tonfo sordo. E ha visto suo padre riverso esanime sull’asfalto. È corsa da lui, mentre un altro automobili­sta chiamava i soccorsi. «Papà, papà, andrà tutto bene vedrai...». Ci ha creduto. Fino a quando, il suo ultimo respiro, lui non lo ha esalato tra le sue braccia. Non ci sono, le parole.

Inutile l’intervento d’urgenza del 118. Il cuore di Ottavio si era già arreso. Indaga la Polstrada di Montichiar­i: sotto sequestro, per ora, le vetture coinvolte nello schianto.

Anche il Comune di Pontevico, a partire dal sindaco Roberto Bozzini, si stringe attorno alla famiglia di Ottavio: la moglie, la figlia maggiore Silvia (che vive a Parma). «Era un uomo particolar­e», dice il vicesindac­o Luciano Migliorati, che Ottavio Pini lo conosceva bene. «Schivo, riservato di natura, ma molto sereno, e non appena si presentava l'occasione per stare insieme, e magari strimpella­re una canzone, era una persona di compagnia». Perché la passione di Ottavio, appunto, era la musica: non solo in quanto tale. «Chitarre e mandolini, soprattutt­o: li costruiva e li suonava». Da poco lavorava in una ditta di Pavone. «Gli piaceva cambiare. Capitava non facesse troppo a lungo la stessa cosa, anche perché sapeva fare un po’ di tutto: il tornitore, l’elettricis­ta».

«In tante occasioni suonavi il tuo mandolino, era sempre un piacere sentirti», gli scrivono. «Ciao Otto, grazie di essere stato un amico. Ogni volta che canterò una nostra canzone il mio pensiero sarà con te. Ora suona il tuo mandolino agli angeli, ne saranno felici».

 ??  ?? Amore per la musica Ottavio Pini, 56 anni di Pontevico, con il suo amato mandolino
Amore per la musica Ottavio Pini, 56 anni di Pontevico, con il suo amato mandolino
 ??  ?? La vittima Ottavio Pini con il suo amato mandolino. II funerale sarà celebrato sabato mattina a Pontevico
La vittima Ottavio Pini con il suo amato mandolino. II funerale sarà celebrato sabato mattina a Pontevico

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy