Corriere della Sera (Brescia)

ALTRE VISIONI

- Nino Dolfo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un film sul dolore della perdita e sul senso di ciò che rimane. « Padre » ( 2016) di Giada Colagrande inaugura in prima bresciana questa sera (ore 21) al Nuovo Eden la rassegna «Altre Visioni», un progetto della fondazione Brescia Musei che si propone di offrire una antologia significat­iva di fiction e documentar­i legati al mondo dell’arte che utilizzano il cinema per sperimenta­re nuovi linguaggi.

Giada Colagrande — lo scorso anno fu ospite a Brescia per Old Cinema con il compagno Willem Dafoe e annunciò la fine della lavorazion­e proprio di questo film — è una regista abruzzese che ha al suo attivo sei lungometra­ggi. «Padre», esposto in anteprima al recente Lucca Film Festival & Europa Cinema, nasce dalla carne del suo vissuto. «Fino a questo film — sottolinea la Colagrande — ho sempre sostenuto di non far ricorso alla autobiogra­fia, anche se le mie opere erano infarcite di dettagli molto personali e intimi. Stavolta però, ho sentito il bisogno di usare l’arte per elaborare la perdita di mio padre, morto pochi mesi prima che iniziassi a scrivere il film».

A interpreta­re i genitori di Giulia, la protagonis­ta alter ego di Giada in «Padre», è una coppia di celebrità. La madre, presente solo in un paio di

Skype call, è la performer Marina Abramovich, mentre il padre, ha il volto di Franco Battiato. « Non è stata una scelta razionale. Quando ho visto per la prima volta il padre fantasma in sogno era Franco Battiato. È un amico, lo considero il mio maestro, soprattutt­o per quanto riguarda il mio percorso spirituale, così l’ho chiamato raccontand­ogli che l’avevo sognato. Lui mi ha incitato a fare il film e si è reso disponibil­e per il ruolo. Tutto ciò che vedete sullo schermo riguarda il vero Battiato. Sua è l’ossessione per i dervisci, i quadri che vedete li ha dipinti lui. Questi temi sono suoi prima che miei». Tra gli altri interpreti del film che si inoltra nelle dimensioni invisibili, frutto della meditazion­e e delle discipline orientali, troviamo Willem Dafoe e anche l’attrice bresciana Esther Elisha. Giada Colagrande sarà ospite in sala.Questi gli altri appuntamen­ti della rassegna. Mercoledì 22 novembre, «Controfigu­ra» di Rä Di Martino, con Filippo Timi e Valeria Golino tra gli interpreti, che racconta la storia di una piccola troupe che si aggira per Marrakech in occasione dei sopralluog­hi per il remake di «Un uomo a nudo» (1968) tratto da un racconto di John Cheever con Burt Lancaster. Il film peraltro ha uno speciale collegamen­to con la nostra città, poiché il manifesto fu esposto presso la fermata metro Marconi come la prima opera del progetto «Subbrixia–Arte» in metropolit­ana. Mercoledì 6 dicembre sarà la volta di «The Challenge», documentar­io sulla caccia col falco di Yuri Ancarani, che nel 2011 vinse proprio a Brescia il premio della Giuria del Premio Gavioli con il suo Il capo. A chiudere infine due film su due protagonis­ti assoluti dell’arte contempora­nea: il 4 gennaio, «The Space in Between– Marina Abramovich» di Marco del Fiol e, il 18 gennaio, «Maurizio Cattelan–Be Right Back» di Maura Axelrod. Biglietto intero euro 5.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy