Domani a Cesena è vietato fallire
La partita alle 20.30 al Manuzzi. Il modulo scelto resta lo stesso: 3-4-2-1
È stata la settimana delle parole. Non al vento, perché il messaggio recapitato lunedì da Massimo Cellino ai giocatori ha scosso i rami del Brescia, in attesa che vengano sfrondati e ci sia la nuova potatura a gennaio. Prima mancano però sei partite e, da domani a sabato, ne verranno giocate già due. È il momento delle risposte, da fornire con celerità per rendere meno acre la classifica e per cambiare un destino già scritto a matita per buona parte della rosa.
In attesa di infrangere il tabù Rigamonti (dove la vittoria manca dal 23 ottobre) con la Salernitana, c’è il viaggio a Cesena. Terra amica, solo per i tifosi che sono pronti a celebrare lo storico gemellaggio. Di fronte, alle 20.30, le rondinelle troveranno una squadra arrabbiata dopo il 5-3 subito a Empoli e ben più attrezzata rispetto al penultimo posto in classifica: con il ritorno all’ovile di Fabrizio Castori, nemico storico dei bresciani e avversario tradizionale di Pasquale Marino (domani sarà la dodicesima sfida tra i due, che si conoscono alla perfezione: il bilancio è a favore del tecnico dei romagnoli con 5 vittorie a 3). I punti in 8 giornate sono stati 10, una media idonea per la salvezza. La stessa, per intenderci, di Roberto Boscaglia prima di essere avvicendato da Marino, il quale — sin qui ha raggranellato 8 punti in 7 incontri — domani può vincere lo slalom parallelo con il predecessore solo vincendo. Il suo lavoro, a prescindere dal risultato del Manuzzi, sarà lungo e variegato. Una quadratura tattica alla squadra l’ha fornita, il 3-4-2-1 non verrà toccato e l’unico nodo, legato agli interpreti, sarà risolto come sempre dalla collocazione di Furlan, tanto indispensabile quando duttile: se arretrerà sulla linea dei centrocampisti, al posto di Longhi, un posto nel tridente toccherà a Ferrante, uomo ideale per le ripartenze tanto amate — specie in trasferta — da una squadra che, senza un regista basso dai piedi buoni, è obbligata a metterla sulla corsa con tutti; altrimenti, l’unica novità sarà rap- presentata dal ritorno dal via di Coppolaro in luogo dell’infortunato Somma.
Il Brescia sta diventando lentamente una squadra «mariniana», di certo il Cesena non è ancora «castoriano». Il dato saliente per i romagnoli è quello relativo ai gol subiti, già 33, un’enormità. Il Carpi dei miracoli, allenato dallo stesso tecnico, subì 28 reti in tutto il campionato nell’anno di grazia 2014-15. Quell’ermetismo ora è lontano anni luce. Sarà la sfida tra due squadre in cerca di un’identità, né carne né pesce, in soldoni il giudizio dato tra le righe da Cellino ai suoi quando li ha invitati ad uscire da una mediocrità di fondo (estendibile al campionato di Serie B nel suo complesso) mostrando più determinazione in campo e in allenamento. Domani sarà il primo test, contro una squadra ricca di ex — Agliardi, Kupisz e Sbrissa — che avrà un unico vantaggio: lascerà la paura negli spogliatoi, perché è vicina alla disperazione. Ma il tempo dei calcoli e del bilancino, per Caracciolo e compagni, se mai fosse iniziato è già finito.