Parchi con Pcb, 700 mila euro per la bonifica di via Parenzo
In estate la Loggia bonificherà anche la porzione sudovest del parco di via Parenzo a Chiesanuova, inquinato dalle diossine della Caffaro, etichettato come «rosso» dall’estate 2013 e da allora chiuso al pubblico. L’indagine di mercato aperta alle ditte specializzate chiuderà il 5 dicembre (il budget per i lavori è di 692 mila euro). Del Bono vuole tornare alle urne mantenendo la promessa elettorale di 5 anni fa: avviare il risanamento di tutte le aree pubbliche inquinate. A dicembre partiranno i lavori al parco Passo Gavia, in primavera al Calvesi. Nei prossimi 5 anni, conferma l’assessore Fondra, «si bonificheranno anche i parchi gialli» quelli con inquinamento «medio».
La Loggia aggiunge un altro importante tassello al complesso puzzle delle bonifiche dei parchi cittadini inquinati dai cancerogeni Pcb fuoriusciti a tonnellate dalla Caffaro. Si tratta della porzione «rossa» del parco di via Parenzo di Chiesanuova, quello adiacente alla scuola elementare Deledda e chiuso al pubblico dall’estate 2013. La Loggia ha appostato 692mila euro per l’intervento e ha avviato un’indagine di mercato per raccogliere la disponibilità di aziende specializzate nel settore risanamento ambientale (le manifestazioni d’interesse dovranno arrivare entro il 5 dicembre). L’appalto verrà aggiudicato nei primi mesi del 2018, in base al criterio del minor prezzo, anche se nel procedimento — che segue precise linee guida dell’Anac — ci sono importanti criteri per mettere a fuoco la serietà delle ditte in gara, evitando così spiacevoli sorprese.
Obiettivo della giunta Del Bono è far partire i lavori prima delle elezioni di primavera, nel rispetto del patto elettorale che lo stesso sindaco aveva stretto con la città nel 2013. È innegabile che ci siano stati ritardi, è un po’ la prassi quando si tratta di bonifiche. Ma va ricordato che l’intervento su via Parenzo sarà il sesto risanamento avviato in 5 anni. L’attuale amministrazione nel maggio 2015 ha riaperto i giardini della primaria «Divisione Acqui» nel quartiere Primo Maggio, portando a conclusione un iter tortuoso iniziato nel 2009 e poi arenatosi. A settembre 2016 ha riconsegnato, bonificati, i giardini delle scuole Deledda e Parenzo (spesi 2,5 milioni). E nello stesso mese sono stati riaperti anche i giardini di via Nullo (spesi 3 milioni): Qui, la bonifica era iniziata nel 2009 sotto la giunta Paroli ma aveva subito uno stop per l’intervento della procura, che aveva scoperto un grave smaltimento illecito delle terre contaminate, portate dalla ditta camuna Moviter in una cava con acqua a Manerbio anziché in discarica.
I due interventi più importanti inizieranno nelle prossime settimane (anche se verranno inaugurati dalla prossima amministrazione). A dicembre parte il risanamento del parco Passo Gavia, al Primo Maggio: i lavori da 2,2 milioni sono stati riaffidati ad una ditta bresciana, la Pavoni Spa. A febbraio-marzo partirà il risanamento del campo d’atletica Calvesi (4,15 milioni per 545 giorni di cantieri). A fine 2018 partirà anche la messa in sicurezza di 3,5 chilometri di fossi a sud della Caffaro. Questi ultimi 3 interventi verranno finanziati da fondi ministeriali, che in 5 anni sono passati da 6,7 a 21 milioni (la cifra comprende anche i 3,2 milioni per le discariche di Passirano e Castegnato). Ci sono poi altri 30 milioni di fondi strutturali europei destinati ad un primo intervento sul sito aziendale di via Milano, vinto dalla multinazionale Aecom-Urs. Purtroppo per l’avvio della progettazione manca la firma del commissario Roberto Moreni, vittima di un bizantinismo ministeriale: il suo primo mandato biennale è scaduto il 31 agosto ed è ancora in attesa della firma del ministro Padoan.
Obiettivo di Del Bono è tornare alle urne forte di questo pacchetto di interventi. Come promesso dall’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra, la Loggia nel prossimo mandato ha intenzione di risanare anche tutti i parchi «gialli» (via Parenzo, via Livorno, via Fura, via Palermo, via Cacciamali): quelli sì aperti ai bimbi che però non possono toccare erba e terra perché diossine e pcb sono superiori (non di molto, ma superiori) ai limiti previsti per il verde pubblico. Quelli «rossi» invece, come la piccola porzione di via Parenzo sono rimasti chiusi. Lì i pcb e le diossine sono superiori addirittura ai limiti previsti per i siti industriali-commerciali.
Fondra Avviata la bonifica di tutti i parchi «rossi», nei prossimi 5 anni interventi anche su quelli «gialli» Lì l’inquinamento è minore ma presente