Corriere della Sera (Brescia)

Cade nell’Oglio, vivo per miracolo

I passanti lo sentono arrancare e chiedono aiuto. Bergamasco, 30 anni, sta bene

- M. Rod.

Hanno sentito le urla sorde soffocate dall’affanno. «Aiuto, sono qui». In acqua, nell’Oglio. A lanciare l’allarme sono stati alcuni passanti, che poco prima delle sei del pomeriggio, passeggian­do a bordo del fiume, si sono accorti di quel ragazzo che arrancava tentando di domare la corrente. Salvo poi sparire stremato dalla fatica dopo aver tentato per l’ennesima volta di risalire.

Sul posto in tempo record i carabinier­i di Palazzolo, i vigili del fuoco e la squadra dei sommozzato­ri di Treviglio. L’hanno salvato. Matteo B., 30 anni, di casa a Telgate (Bergamo) ma nel Bresciano per fare visita ad alcuni amici, poco prima delle 19 è stato trasferito all’ospedale di Iseo per gli accertamen­ti del caso, ma tutto sommato in buone condizioni. «Volevo scavalcare, pensavo di farcela...» ha tentato di spiegare in modo confuso.

Non ha mai perso conoscenza. E per fortuna la buona sorte ci ha messo lo zampino. La corrente l’ha trascinato in un punto in cui l’Oglio è poco profondo. Quando i soccorrito­ri l’hanno raggiunto era aggrappato con tutte le sue forze alla sponda del fiume: «Resisti ragazzo, stiamo arrivando». Prima i carabinier­i e i vigili del fuoco – che hanno rotto una porta di accesso sull’argine opposto – poi i sub.

A Palazzolo è arrivato anche il papà del ragazzo, che l’ha accompagna­to in ospedale senza mai lasciarlo da solo. I sommozzato­ri hanno aspettato che l’ambulanza partisse. Tirando un sospiro di sollievo.

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