Urne e smart city 2018 La sfida di Forza Italia su risorse e mobilità
Innovazione, lavoro e ambiente. Forza Italia, in vista delle amministrative, pensa a un assessorato su questi temi che Paolo Fontana, coordinatore cittadino, definisce «prioritari», senza nascondere però una preoccupazione: «Dal rapporto di Icity Rate Brescia sull’ambiente è arretrata dal 46esimo posto del 2015 al 92esimo del 2017», è in calo sulla legalità (dal 56esimo posto del 2015 al 60esimo del 2017) e «secondo Icity Rate 2017, siamo sesti in Italia come rating sulla mobilità». Insomma l’Amministrazione Del Bono «al di là degli annunci, ha fatto ben poco, solo manutenzione ordinaria» conclude Fontana affiancato dal capogruppo di Fi Mattia Margaroli e dalla consigliera Paola Vilardi. «Essere smart» per Margaroli «non significa che una città sia tecnologica, ma che sappia attrarre e agire a 360 gradi». E Paola Vilardi ricorda che nel 2012 «grazie al lavoro dei giovani di Fi era stato votato, in sinergia con altre città, un patto dei sindaci su ambiente, rifiuti, qualità dell’aria. Ma che fine ha fatto?». A sostenere la sfida «Brescia Smart City 2018» sono i giovani di Forza Italia: per Alessandro Guzzeloni significa gestione delle risorse e mobilità sostenibile, per Matteo Capra ridurre il traffico e l’inquinamento, Andrea Stefana punta su «un’App che comprenda le informazioni del Comune e faccia risparmiare tempo. Un esempio? Gli orari di apertura degli uffici comunali, i numeri utili, il turismo, un’applicazione che segnala un blocco stradale». Stefano Bertazzoni pensa ad «autobus elettrici silenziosi che riducano l’inquinamento, pensiline elettriche per trovare il proprio itinerario e quale bus prendere», mentre Davide Bettera avverte: «Smart city vuol dire per i cittadini nuova mentalità e nuovo modo di lavorare».