Corriere della Sera (Brescia)

Le note del pianista Kutov per «La corazzata Potëmkin»

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La maledizion­e di Fantozzi non è riuscita. Nonostante l’irriverent­e battuta del ragioniere costretto alla visione di gruppo con i colleghi, «La corazzata Potëmkin» di

Ejzenštejn — che in gran parte deve la sua notorietà proprio all’ironia di Paolo Villaggio — resta un capolavoro cinematogr­a fico. La pellicola in bianco e nero del regista russo e l’indimentic abile scena della carrozzina sulla scalinata di Odessa, esemplare dimostrazi­one tecnica di montaggio alternato, saranno per sempre nella storia del cinema. Oggi alle 17 nella sala Affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere il film tornerà a essere protagonis­ta di un evento musicale-cinematogr­afico, attraverso il commento al pianoforte del pianista sovietico russo-camuno Andrey Kutov, che accompagne­rà le scene più significat­ive del film. Diplomato al Conservato­rio di Rustov, Kutov giunge in Italia negli anni Novanta, dove elabora uno stile eclettico, fra la musica classica e il jazz, presentand­o si in maniera ironica e gioiosa con una musica composta ed eseguita con entusiasmo e grande ritmo. Il pianista dialogherà con una pellicola leggendari­a, che come molti ricordano rappresent­a «un momento di equilibrio tra avanguardi­a e tradizione, tra ideologia e formalismo». Un dialogo inedito e appassiona­nte, consigliat­o a chi ama la «Corazzata Potëmkin» e a chi invece intende scoprirla. (e.f.)

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