Il mattone vola, solo in provincia
Ma i prezzi non decollano ancora: è soprattutto l’invenduto a zavorrare il valore
Il trend del mercato immobiliare è positivo nei primi sei mesi del 2017, ma l’eccesso di offerta non aiuta. Le transazioni di abitazioni residenziali in provincia di Brescia sono state decisamente dinamiche, con un aumento del 17%: la tendenza positiva è dettata soprattutto dalla provincia. Nel primo semestre 2017 la città registra in realtà un calo di compravendite del 3%, più 22% il resto dei comuni.
Il trend del mercato immobiliare è positivo anche nei primi sei mesi del 2017, ma l’eccesso di offerta, nuova e usata, con annesse aste giudiziarie, non aiuta.
Il dato che fa sorridere, come ha osservato la presidente di Pro Brixia Giovanna Prandini illustrando lo studio della Borsa Immobiliare a Brescia, è che gli anni bui del crollo delle vendite sono finiti. «Nel primo semestre 2017 le transazioni di abitazioni residenziali in provincia di Brescia sono state decisamente dinamiche, con un aumento del 17%, contro un +7,7% in Lombardia e un +6,2% in Italia». Da osservare, per quanto riguarda Brescia, che la tendenza positiva è dettata soprattutto dalla provincia. Se si scorpora il dato, nel primo semestre 2017 la città registra in realtà un calo di compravendite nell’ordine del 3%. Al contrario gli altri Comuni della provincia fanno letteralmente un balzo, con una crescita di transazioni nell’ordine del 22%.
Per quanto riguarda il produttivo commerciale in provincia di Brescia si osserva invece a un lieve calo (-1%), anche in questo caso con forti differenze tra città (-15,8%) e provincia (+2,4%). Il dato complessivo, sotto questo profilo, è abbastanza lontano rispetto alla media lombarda e nazionale, che hanno crescita delle transazioni nell’ordine dell’8%. In lieve calo anche il produttivo agricolo.
I dati congiunturali, sia del residenziale che del produttivo, sono invece assai positivi. Nel complesso si ha comunque la conferma di una tendenza alla ripresa delle transazioni, confermata ormai da diversi trimestri. Questo per quanto riguarda il numero di immobili, uffici o capannoni comprati e venduti. Diverso il discorso sul loro valore.
Di ripresa dei listini in senso proprio, in questo caso, è sicuramente presto per parlarne, anche perché il mercato è ancora condizionato dal gran numero di immobili invenduti. Gianbattista Quecchia, coordinatore del listino immobiliare, la fotografia della situazione l’ha fatta così: «Le transazioni ci sono, ma c’è tanta roba da vendere, c’è il problema dell’usato, abbiamo tanti immobili che vanno all’asta». In un contesto del genere, la valutazione degli immobili è faccenda non così immediata e, secondo Quecchia, «sarà così per almeno altri due o tre anni». «Il produttivo — ha osservato Quecchia — ha gli stessi problemi, seppure in misura minore».
Detto questo, rispetto al recente passato, si sta lavorando di più. Il tema dell’invenduto non è di secondaria importanza, anzi è il problema principale. Il fatto è che di stime magari se ne fanno, alcune anche abbastanza credibili, ma in realtà nessuno sa di preciso quanti siano gli immobili vuoti sul mercato in questo momento, soprattutto quando dalla stima spannometrica si passa all’analisi di dettaglio delle singole zone. Non per caso — lo ha ricordato Giovanna Prandini — Pro Brixia ha avviato da ormai un anno un assiduo lavoro che coinvolge anche gli agenti immobiliari, gli ordini professionali e le università per riuscire ad arrivare a un censimento dell’invenduto e, di conseguenza, a un’analisi dei bisogni a livello territoriale. «Stiamo lavorando in questa direzione, anche nell’ottica di una corretta analisi del consumo di suolo da mettere a disposizione dei Comuni — ha spiegato Giovanna Prandini — con il 2018 contiamo di poter mettere a disposizione anche i primi dati. La nostra convinzione è che solo conoscendo lo status quo si possa riprogrammare la pianificazione urbanistica in modo consapevole».
Il prossimo anno porterà anche una novità, vale a dire l’apertura di una sportello rivolto ai consumatori, gestito dagli agenti della Borsa immobiliare. «Stiamo ultimando le pratiche — ha anticipato Prandini — sarà un servizio erogato dagli agenti e non coinvolgerà il personale interno della Camera di Commercio». L’obiettivo è fornire un servizio in più per avere un quadro delle tendenze in corso.
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