Cocaina nel sangue dei bimbi abbandonati in auto dai genitori
Le tracce rilevate dalle analisi in ospedale: uno ha solo 8 mesi, la sorella 2 anni. Sono in comunità
Era il 24 novembre quando li hanno trovati «abbandonati» da soli in auto: la piccola, due anni, che cercava disperatamente di consolare il fratellino, otto mesi appena, riempiendolo di carezze. Il suo pianto (per fortuna) attirò l’attenzione dei carabinieri di Verolanuova in pattuglia, che si misero alla ricerca dei genitori. Il padre stava giocando alle slot machine, la madre adescava clienti a bordo strada.
In ospedale per gli accertamenti, nel sangue dei fratellini sono state trovate tracce di cocaina. Che solo nel caso del minore potrebbero essere ricondotte all’allattamento. Le procedure di adottabilità sono già state avviate. I bimbi stanno bene, sono in comunità.
Stanno bene, forse per miracolo. Perché non bastava averli abbandonati in auto nel parcheggio di un bar-trattoria lungo la 668 a Borgo San Giacomo. Soli. Mentre papà giocava alle slot e mamma, qualche centinaio di metri più in là, adescava clienti a bordo strada.
Due frugoletti: otto mesi soltanto il maschietto, due anni la femminuccia. Che seduta accanto a lui sui sedili posteriori lo accarezzava ininterrottamente con cura affinché si tranquillizzasse e smettesse di piangere. Per fortuna ha continuato a urlare, invece, attirando l’attenzione dei carabinieri di Verolanuova (di pattuglia in zona) che si sono fermati e hanno aperto le portiere di quella dannata Bmw. Inutile dire ai bambini che i genitori sarebbero arrivati presto: pare non ci pensassero proprio.
Era il 24 novembre scorso. Fratello e sorella, adesso, sono in comunità protetta. Insieme. Ma quel che è emerso in ospedale, dove furono trasferiti per tutti gli accertamenti del caso (affamati e infreddoliti ma tutto sommato in discrete condizioni di salute) fa venire i brividi: nel loro sangue sono state trovate tracce di cocaina. Che nel caso del piccolo potrebbero ricondurre a una (pur improbabile) contaminazione da allattamento. Collegamento da escludere per quanto riguarda la sorellina più grande, che con la droga, quindi, sarebbe venuta a contatto in casa o chissà dove. Basta non pulire bene, magari dove i piccoli mangiano. Basta appoggiarci il dito e poi metterlo in bocca, come del resto fanno di frequente tutti i bambini. Ma spetterà agli inquirenti vederci più chiaro.
Nel frattempo è partita d’urgenza la procedura di adottabilità, avviata subito, dal momento in cui il procuratore capo dei minori, Emma Avezzù, è stata avvisata dal sostituto Lara Ghirardi. «Una situazione terribile» si limitò a confermare. I genitori — di casa nel Cremonese — sono stati denunciati per abbandono di minore, il padre, 44 anni e origini romene, anche per essersi rifiutato di fornire i documenti ai carabinieri che lo rintracciarono all’interno del bar oltre il parcheggio, la testa china su una slot machine. «Di chi è la Bmw qui fuori?». Silenzio. Era quasi infastidito, dalla presenza dei militari. Che al telefono hanno poi rintracciato la moglie. Neanche un cenno di pentimento, preoccupazione, disperazione. Di consapevolezza. Nei confronti di due bambini (troppo) piccoli che nulla c’entrano con le scelte sconsiderate di un padre e una madre i quali, per la magistratura, di loro non devono occuparsi più. La potestà genitoriale, per ora, è decaduta d’urgenza: sarà il tribunale a decidere se la misura diventerà definitiva.