Blitz antidroga, rifugiati nei guai e scoppia subito la polemica
Spacciavano cocaina ed eroina in stazione. La banda multietnica è stata sgominata dalla squadra Mobile: nei guai sono finiti due italiani, due senegalesi e otto cittadini del Gambia. Sei di questi erano richiedenti asilo, cinque con domanda già rigettata, ma l’ultimo ancora ospite di una struttura di accoglienza della Caritas, dove è stato arrestato. Immediata la polemica e la presa di posizione di Viviana Beccalossi («Basta buonismo») e di Fabio Rolfi («La misura è colma»).
Lo scambio
La ragazza è giovane, ha appena contattato gli spacciatori che le hanno dato appuntamento all’esterno di una stazione della metropolitana. Il passaggio di droga è veloce, la giovane, bella e sorridente, si siede a fianco del pusher su una panchina, lui prende dalla tasca una piccola bustina e gliela posa nella mano. Subito dopo passa di mano una banconota
Il metadone
L’indagine ha preso il via un anno fa, a novembre, quando in stazione sono stati arrestati due italiani, con problemi di tossicodipendenza che vendevano il metadone ricevuto al Sert per acquistare cocaina dagli spacciatori senegalesi. L’indagine ha permesso di individuare un gruppo di spacciatori: i gambiani erano specializzati nella vendita di cocaina
I controlli
La polizia per parecchi mesi ha monitorato e registrato le cessioni di droga, almeno un centinaio. I clienti che si rivolgevano al gruppo di spacciatori, sempre presenti e sempre riforniti, sono sia maschi che femmine, praticamente tutti italiani e di diverse età. La droga veniva conservata anche in bocca, per evitare di essere arrestati in caso di controlli