Corriere della Sera (Brescia)

Un giardino verticale per il centro

Il regalo per largo Formentone

- Di Alessandra Troncana

ItalMesh, società di Montirone, vorrebbe regalare alla Loggia un giardino verticale per riempire la parete di largo Formentone: il progetto di un’architettu­ra sostenibil­e, che si chiama Zero Gravity Eden, è già stato sperimenta­to con successo nei Paesi arabi. Tramontata l’idea della meridiana di Adriano Grasso Caprioli per latitanza di sponsor, la proposta «green» a costo zero è stata sottoposta al sindaco Emilio Del Bono, che pare sia entusiasta, ma deve ricevere l’autorizzaz­ione della Soprintend­enza e dei proprietar­i della parete. Per essere applicato alle facciate, infatti, il giardino verticale necessita di piccoli ancoraggi al muro: senza il consenso dei proprietar­i, l’idea è destinata a saltare. Nel caso dovessero approvarla, in largo Formentone potrebbero crescere piante aromatiche o piccoli orti: possono essere irrigati facilmente, con un sistema all’avanguardi­a collegato al Wi-Fi.

Erba voglio: largo Formentone square garden. Eclissata la meridiana di Adriano Grasso Caprioli (pare per la latitanza di sponsor), ItalMesh vorrebbe mettere radici sulla parete color sabbia della piazza. Ieri, la società di Montirone ha proposto alla Loggia il suo progetto, Zero Gravity Eden (creato con Garden design): un giardino verticale con cui hanno già fatto fiorire palazzi e torri di Dubai e Kuwait City.

La bio del progetto sul sito, testuale: «Un nuovo progetto green a sostegno di un’architettu­ra sostenibil­e. Con Zero Gravity Eden le reti in metallo stirato e verniciato ItalMesh si trasforman­o in una meraviglio­sa facciata verde, capace di garantire isolamento termico e acustico, oltre che un notevole impatto estetico. Zero Gravity Eden è un sistema brevettato, composto da moduli dalle dimensioni personaliz­zabili, all’interno dei quali è possibile coltivare qualsiasi tipo di specie vegetale: dalle piante decorative a quelle aromatiche, fino a veri e propri orti».

L’effetto: «Il giardino verticale sovverte i luoghi comuni, diventando da elemento di sfondo a protagonis­ta dell’edificio di destinazio­ne».In largo Formentone potrebbero crescere piante aromatiche o piccoli orti: l’impianto di irrigazion­e è automatico e connesso tramite wi-fi con la stazione meteo più vicina, per assicurare la giusta quantità di acqua alle colture.

Sono al verde e ci stanno benissimo: il giardino verticale sarebbe un regalo per la Loggia, che per Zero Gravity Eden non dovrebbe spendere un centesimo. In ogni caso, prima di accettare il dono, bisogna calcolare eventuali costi di giardinagg­io per mantenere rigogliosa la parete. Oltre che da Del Bono e dalla giunta, la proposta dovrà essere vista, letta e autorizzat­a anche dalla Soprintend­enza e dai proprietar­i della parete, gli stessi che negli anni hanno cestinato le idee proposte dal Comune per riempire la dark side di largo Formentone e approvato le meridiana da 200 mila euro di Adriano Grasso Caprioli, poi cancellata dai piani per mancanza di fondi.

Zero Gravity Eden è una trama vegetale fatta di reti in alluminio — il core business di ItalMesh — che non sprecano nemmeno un goccio d’acqua versata per l’irrigazion­e e si può appoggiare alle superfici in un modo che i creatori definiscon­o «rapido e modulare»: senza fondamenta, è in grado di coprire la facciata di qualsiasi edificio, inclusi i 280 metri quadri di largo Formentone, ma ha comunque bisogno di piccoli ancoraggi al muro. Proprio per questo, il progetto dovrà essere approvato dagli inquilini del palazzo, cui pare che la proposta non sia ancora stata presentata. La rivoluzion­e di largo Formentone è partita dai marciapied­i: in attesa di sapere se fiorirà il giardino verticale, nei mesi scorsi la Loggia ha messo una pietra sul passato. Piatta, granitica, da salotto buono: la tonalite. Nuovi pavimenti, rastrellie­re sfrattate e spostate di qualche metro, fioriere intorno al perimetro per obbligare le auto a fare la retro e non prendere in ostaggio nemmeno un centimetro dello spazio, lampioni e panchine. Premesse, cavilli, scadenze e preventivi del restyling dello spazio erano sulla delibera di giunta numero 637 del 24 ottobre, con cui il Comune ha approvato il progetto esecutivo di Campana Costruzion­i, che lo eseguirà come pegno e onere di urbanizzaz­ione per aver colmato il vuoto di via Dante.

La fattura del maquillage vale 62.539 euro e 99 centesimi. Saranno saldati dall’azienda.

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