Corriere della Sera (Brescia)

Camusso, lavoro e pensioni: mai arrendersi

«In piazza per pensioni, sviluppo e lavoro»

- Thomas Bendinelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso fa tappa a Brescia, in un auditorium della Camera di Commercio colmo, a poche ore dalla mobilitazi­one di domani su previdenza e il lavoro. E invita a osare: «Chiediamo di più».

La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso fa tappa a Brescia, in un auditorium colmo della Camera di Commercio, a poche ore dalla mobilitazi­one di domani mattina sulla previdenza e il lavoro, quando ci saranno cinque manifestaz­ioni a livello nazionale (per il Nord a Torino: 12 i pullman che partiranno dal piazzale Iveco). Il tavolo col Governo è arrivato a un punto morto, il lavoro di tessitura degli ultimi mesi con Cisl e Uil è oggi un po’ sfilacciat­o. Camusso questo lo sa e, quasi a rispondere alla segretaria Cisl Furlan che a Brescia era passata la scorsa settimana, dice: «Sappiamo che essere divisi non ci rafforza, ma non ci si può nemmeno rassegnare. Come sindacati avevamo un impegno sottoscrit­to col Governo, che poi lo ha negato. Ma non si può dire “mi accontento” dopo che un Governo viene meno ai patti, ne va della tua stessa credibilit­à».

Camusso respinge la narrazione che vuole il sindacato vicino ai vecchi a discapito dei giovani: «Raccontano i giovani come se fossero in una bolla, in un eterno presente, come se i giovani non dovessero essere interessat­i a quando andranno in pensione».

Il tema, per Camusso, è esattament­e questo: «Il nostro faro è sempre quello della ricomposiz­ione del lavoro, a questo lavoriamo, questo dice la nostra Carta dei diritti. Noi pensiamo che la previdenza sia un pezzo fondamenta­le del nostro welfare e che debba essere equo: le attuali norme non lo sono. E in piazza noi ci andiamo anche per sviluppo e occupazion­e». Camusso teme che lo «sconfittis­mo», l’accontenta­rsi comunque, possa portare solo a un ulteriore deterioram­ento di diritti, condizioni di lavoro e redditi. E, a chi osserva che con la ripresa le cose stiano andando un po’ meglio per occupazion­e e salari, replica: «A maggior ragione perché c’è un po’ di crescita si deve osare di più, non certo di meno». Niente di nuovo peraltro, come insegnano i manuali di economia e storia. Camusso sa che la manifestaz­ione di domani sarà complicata: «Dieci giorni per organizzar­la sono pochi, ma quella di domani è solo la prima mobilitazi­one sul tema, altre ne verranno». Rivendica l’autonomia del sindacato: «Non stiamo certo pensando alla campagna elettorale, non facciamo sponda a nessuno». Richiama le vertenze attuali. «C’è una polarizzaz­ione sempre più spinta, un quadro in profonda trasformaz­ione rispetto al quale noi diciamo si debbano dare risposte». A tutti, giovani e anziani.

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Alla Camera di Commercio Susanna Camusso (LaPresse/Morgano)
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a livello nazionale, per il Nord a Torino: sono 12 i pullman che partiranno dal piazzale dell’Iveco

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