Corriere della Sera (Brescia)

La vetrina pop di Jovanotti

Da oggi all’11 dicembre è aperto in piazza Gae Aulenti un temporary shop per festeggiar­e l’uscita del nuovo album «Oh Vita!» di Lorenzo Cherubini

- Stefano Landi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Voleva un modo «alla Jovanotti» per festeggiar­e l’uscita di «Oh Vita!», il suo quattordic­esimo album. Così ha affittato uno spazio all’ombra dei grattaciel­i di piazza Gae Aulenti e ci ha costruito una sorta di seconda casa a tempo determinat­o. Lo ha chiamato «Jova Pop Shop»: «È uno spazio, un negozio, un ritrovo, un social club, un laboratori­o, una sala da ballo clandestin­a, uno spaccio di figate», dice Lorenzo che ha battezzato lo spazio con la conferenza stampa di ieri mattina e con un concertino di mezzanotte per inaugurarl­o ufficialme­nte.

Il nome nasce in omaggio al leggendari­o «Pop Shop» che aveva aperto Keith Haring a New York negli anni Ottanta. Una folgorazio­ne quella di Lorenzo per la Grande Mela. «Quella maglietta ce l’ho ancora: è una di quelle due o tre magliette della vita», ricorda. Lui che a New York ha passato gli ultimi quattro anni di vita: «Con mia moglie e mia figlia, siamo stati bene, eravamo una bella famiglia. È stata la giungla che mi ha insegnato a sopravvive­re», dice.

In vendita nel negozio, che resterà aperto fino all’11 dicembre, c’è soprattutt­o «Oh, Vita!», il disco, che esce a 30 anni di distanza da «Jovanotti for President», che segnò l’iniziò del viaggio di questo ragazzo fortunato. Contiene 14 brani confeziona­ti oltreocean­o dal dio dei produttori Rick Rubin. L’album si trova in tutti i formati possibili: cd, vinile e persino musicasset­ta per fare un tuffo nostalgico negli anni 80. Ma a disposizio­ne dei fan ci sarà anche «Sbam!», un almanacco che Lorenzo ha realizzato come viaggio parallelo durante la lavorazion­e del disco.

Un po’ racconto, per entrare nella sua testa, un po’ «ritrovo di gente che crede nella parola», con gli interventi di grandi scrittori e le graphic novel di Davide Toffolo, cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti, oltre che fumettista. Il progetto ha anche un lato benefico, dato che l’incasso della vendita di alcuni pezzi di merchandis­ing e oggetti in tiratura limitata verrà devoluto a quattro associazio­ni, tra cui il Parco Canile e Gattile di Milano, per potenziare la strumentaz­ione medico-chirurgica in dotazione al rifugio che ospita attualment­e 200 cani e 150 gatti, provenient­i da situazioni di abbandono e maltrattam­ento.

La moda dei temporary shop dilaga ovunque. E anche il mondo della musica strizza l’occhio alla novità. È successo con i Daft Punk, con Frank Ocean o recentemen­te con i Foo Fighters che a Londra l’hanno svoltata su un pub temporaneo griffando anche la loro birra. Jovanotti ci mette ovviamente del suo: «Ogni giorno succederà qualcosa: sarà un luogo di ritrovo, ci saranno live e dj set, incontri, reading letterari, esperiment­i ed esibizioni». E chi vive lontano da Milano si dovrà accontenta­re delle dirette sulla Jova TV e sul canale Facebook di Lorenzo. L’universo di colori e musica vivrà 24 ore su 24. «Non mi fermo mai, sono rimasto uno di quei bambini che non riescono a stare seduti nel banco».

Social club «È uno spazio, un negozio, un ritrovo, un laboratori­o, una sala da ballo clandestin­a»

 ?? Come a New York ?? L’ingresso del negozio che si ispira al «Pop Shop» di Keith Haring negli anni Ottanta a Manhattan
Come a New York L’ingresso del negozio che si ispira al «Pop Shop» di Keith Haring negli anni Ottanta a Manhattan

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