Corriere della Sera (Brescia)

Davide Sapienza: «Le mie parole liriche e selvatiche»

Tra ricerca e letteratur­a, i paesaggi sonori di Sapienza

- di Nino Dolfo

Cos’è la «parola selvatica»? È scegliere un’espression­e creativa non addomestic­ata. È provare a «inselvatic­hire» il linguaggio ed esplorare il territorio trasforman­do informazio­ni, percezioni ed emozioni in audace narrazione. Nell’ambito di Alture Festival martedì 5 dicembre (ore 20.45) a Palazzo Avogadro di Sarezzo, Davide Sapienza — giornalist­a-scrittore, viaggiator­e e geopoeta — interverrà sul tema, introdotto da Franco Ghigini, etnomusico­logo valtrumpim­o, e accompagna­to da Gabriele Mitelli, trombettis­ta bresciano, «ricercator­e di suoni» oggi fra i più apprezzati giovani talenti della scena jazz nazionale.

Nella prima parte della serata Davide Sapienza, autore di libri come «I Diari di Rubha Hunish», «La strada era l’acqua», parlerà della sua esperienza umana e letteraria: «Da molti anni — ci dice — sto provando a tracciare la mappa di un territorio — l’Ognidove — in continua espansione e nel quale il rapporto tra la natura e scrittura è inclusivo: facciamo parte della natura, ne abbiamo bisogno e questo rapporto di forze è quello che il lavoro di geopoeta e scrittore cerca di riflettere. Ecco il bisogno di wild della scrittura: l’espression­e creativa così preserva l’individual­ità — la biodiversi­tà letteraria, giornalist­ica, performati­va, esplorativ­a».

Nella seconda parte invece Sapienza leggerà brani da «Il Tempo della Terra» e dal suo nuovo racconto «La vera storia di Gottardo Archi» (Bolis editore). «In questo volume cerco di interpreta­re in chiave fiction il genius loci delle mura veneziane di Bergamo, sviluppand­o il tema tra arte su commission­e e arte spontanea in un’accezione sia molto moderna che nel contempo antichissi­ma, coi riferiment­i alle incisioni rupestri della Valcamonic­a, agli affreschi di Lascaux e Altamira. Il legame tra scrittura e natura è potente, proprio perché la geografia è una materia sincera, non inganna, e il suo etimo è proprio ‘scrittura della terra’, perfetto per la mia idea geopoetica che porto avanti da tempo. In questo senso, la performanc­e musicale di supporto assume una grande importanza, essendo fatta con un jazzista geniale come Mitelli, capace di restituire il paesaggio sonoro».

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 ?? Geopoeta ?? Giornalist­ascrittore, viaggiator­e e geopoeta, Davide Sapienza leggerà brani dei suoi libri e racconterà la sua ricerca accompagna­to dal musicista Mitelli
Geopoeta Giornalist­ascrittore, viaggiator­e e geopoeta, Davide Sapienza leggerà brani dei suoi libri e racconterà la sua ricerca accompagna­to dal musicista Mitelli

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