Calore, 60 mila case «groviera»
Il 78% degli edifici realizzato prima del 1970. Solo 423 gli immobili in classe A
Tre quarti delle 84 mila abitazioni presenti in città sono state realizzate prima del 1970 e sono un «colabrodo» dal punto di vista energetico. Il 20% di queste hanno addirittura più di un secolo. Del Bono nel suo nuovo «piano green» sta studiando piani di intervento per l’efficientamento degli edifici pubblici (circa 2.500) ma resta il grande problema di quelli privati. Il teleriscaldamento ha tagliato il costo dei consumi ma gli sprechi restano: metà degli immobili sono in classe «G» mentre sono solo 423 quelli virtuosi, in classe «A», quindi in grado di dimezzare i consumi, portando a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra.
L’energia più preziosa? È quella risparmiata. Un concetto che anche la giunta Del Bono intende far proprio, traducendolo in pratica nella promessa di efficientamento dei tanti edifici comunali. È una delle azioni promesse per il prossimo piano green. Analizzando la vetustà delle 84mila abitazioni cittadine (di cui 2500 di proprietà della Loggia) e i relativi sprechi energetici, la revisione del piano energetico comunale e una massiccia cura di «coibentazione» potrebbe essere «la» cura cardine per i prossimi anni.
Già, perché il 79% degli edifici figurano in classi energetiche E, F, G. Le case in classe A sono poco più dell’ 1 per cento (400 in tutto). Quelle in classe B solo 1273 (il 3,1%). A suon di «cappotti» ed «isolamenti termici» le case di Brescia potrebbero dimezzare i consumi energetici. E di conseguenza si taglierebbero di un terzo le emissioni inquinanti. Sembra la scoperta dell’uovo di Colombo. Eppure il principio è semplice: se abbiamo un innaffiatoio (di latta) buco, prima di riempirlo d’acqua meglio saldare i fori. Un concetto efficacissimo ribadito oltre dieci anni fa da Maurizio Pallante, tra i fondatori del Comitato per l’uso razionale dell’energia e fautore del «Movimento per la decrescita felice». Un concetto che a Brescia dovrebbe essere applicato a circa 15mila immobili residenziali (per un totale di oltre 60mila singoli appartamenti): sono quelli realizzati prima degli anni Ottanta, quindi senza materiali e tecnologia necessaria ad ottenere un buon risparmio energetico. Certo, il grande impegno deve arrivare dai singoli cittadini, che possono sfruttare gravi fiscali al 65% (fino al 70% per i condomini) assicurati fino al 2021. Ma anche la Loggia può fare la sua parte. Partendo dalle tante scuole e dalle 2500 abitazioni di proprietà.
La logica del risparmio energetico dovrebbe quindi essere prioritaria o parallela alla ricerca di nuove fonti energetiche per potenziare la rete del teleriscaldamento, che oggi sostituisce 20mila singole caldaie. Il teleriscaldamento, alimentato dal termoutilizzatore, fornisce alla città 800 gigawattora termici l’anno, il 40 per cento del fabbisogno di calore di Brescia (che supera i 2mila gigawattora termici). Del Bono, in sintonia con A2A, vorrebbe che si immettesse nel teleriscaldamento il vapore di altre cinque fonderie di città e hinterland, come già fatto con Ori Martin («potremmo ottenere altri 150 Gwh termici» ha detto l’ad di A2A, Valerio Camerano). Il sindaco ha invitato la multiutility a puntare anche su un grande impianto a solare termico («Lo realizzeremo nella nostra sede di Lamarmora e ci fornirà un altro Gwh, mentre altri 20 Gwh arriveranno dal depuratore di Verziano» ha fatto sapere Camerano). Ma se tra trent’anni tutte le abitazioni della città fossero portate in classe A, servirebbe la metà del calore oggi necessario.
Un piano per la riqualificazione energetica degli edifici comunali farebbe da volano anche al settore edilizio, non ripresosi del tutto dalla devastante crisi del 2009, con positive ricadute economiche sull’occupazione. Piano che andrebbe d’accordo anche con le coordinate green già tracciate dal nuovo Pgt, che ha dimezzato il consumo di suolo, tutelando i campi dal nuovo cemento. Se si tiene conto che in città ci sono ancora 5500 abitazioni vuote, il futuro sembra passare obbligatoriamente dalla riqualificazione energetica dei vecchi edifici.