Tiziano, l’alternativa di Brescia Musei
Frangi: «Al posto dell’Averoldi altre opere pregiate. Disponibili a un percorso nelle chiese»
Ora che la Diocesi ha negato il prestito del Polittico Averoldi per la mostra su Tiziano in Santa Giulia, il curatore Francesco Frangi sta rivedendo l’allestimento ma assicura che «arriveranno altre opere importanti».
The Untouchables: il polittico Averoldi è intoccabile, inviolabile ma soprattutto inamovibile. Cristo si è fermato nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso: la Diocesi ha rifiutato di prestare l’opera a Brescia Musei per la mostra «Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Brescia e Venezia», la vernice il 21 marzo in Santa Giulia.
Ipse dixit: «In effetti è un disastro, perché metà della mostra era basata sull’Averoldi»: per il presidente di Brescia Musei Massimo Minini, esporre una copia a immagine e somiglianza del Tiziano «sarebbe troppo cheap: il polittico è insostituibile. L’unica possibilità è approfittare della cosa per rimettere in pista un circuito: si potrebbe tenere la chiesa aperta negli orari della mostra, come ha proposto don Pellegrini. Anche se non è la stessa cosa rispetto ad avere l’opera nel museo».
Nemmeno il volere divino avrebbe potuto autorizzare il trasloco di Tiziano: il rifiuto del prestito è stato un atto di fede al decreto ministeriale del 2009. Per don Giuseppe Fusari, direttore del Museo Diocesano, trasgredire la legge statale è peccato: «Contraddire l’indisponibilità è difficile: il polittico è fatto di cinque tavole, lo spostamento è sempre problematico. Quando vengono messe in un posto, le opere imparano a starci e diventa difficile farle traslocare». L’idea di un museo diffuso, un viaggio nell’arte di Tiziano che si dipana dal monastero di Santa Giulia alla chiesa dei Santi Nazaro e Celso, invece «potrebbe essere l’inizio di una sperimentazione vincente per Brescia: è importante che una mostra così abbia un cotè con la città e il suo patrimonio artistico».
Se l’idea di don Pellegrini, finora, era stata cestinata dalla fondazione, il curatore della mostra Francesco Frangi sembra essere persuaso dalla proposta: «Avremmo voluto il polittico — dice — ma l’idea di un percorso diffuso è in cima ai nostri desideri. Auspichiamo che gli edifici di culto siano aperti al pubblico: ho l’assoluta convinzione che la mostra possa trarne vantaggio. Abbiamo il dovere di offrire contenuti al pubblico».
Ecce capolavoro: senza l’Averoldi, la mostra avrà comunque qualche pezzo forte. «Da Palazzo Pitti, Firenze, arriverà il Ritratto di Vincenzo Mosti — fa sapere Frangi —. Altro non posso anticipare, ma le assicuro che avremo in mostra opere importanti». L’allestimento andrà comunque ridisegnato: prima del gran rifiuto, si pensava di dedicare al polittico un’intera sezione: «Ci stiamo dando da fare».
Il Tiziano-gate è diventato virale: «Altra brutta figura per la giunta Del Bono... La superficialità di BsMusei è imbarazzante e sull’argomento proporrò un’interrogazione in consiglio comunale. Organizzano una mostra su Tiziano ma il capolavoro non ci sarà .... » ha scritto Paola Vilardi, consigliere di Forza Italia, su Facebook. L’Averoldi sarà all’ordine del giorno del consiglio comunale.
Minini Un disastro: la mostra era basata per metà sul polittico Fusari La sezione fuori dal museo è un’idea vincente